Inghilterra. La crisi colpisce duramente anche i cavalli
da articolotre.com
A causa della crisi sono sempre di più i proprietari di cavalli costretti a venderli come carne o agli zoo. Uno degli animali preferiti dagli inglesi sta pagando sulla propria pelle i rigori della recessione.
– Redazione- 15 gennaio 2012- I cavalli in Inghilterra sono tra gli animali più amati tanto che sono migliaia i sudditi di Sua Maestà che amano dilettarsi con la passione per l’equitazione. La crisi economica però ha colpito duramente in Gran Bretagna, e sono molti i proprietari di cavalli che hanno deciso di abbandonarli legati, lasciarli morire di fame, venderli agli zoo o come carne sul mercato. L’organizzazione Redwing, che si occupa di fare azioni a favore degli equini abbandonati, sostiene che si sarebbe ormai arrivati a un punto di rottura, una vera e propria escalation di casi portati all’attenzione dell’organizzazione: dai 160 nel 2009 ai 450 nel 2011.
A oggi dall’inizio dell’anno Redwing ha posto sotto la sua protezione fino a 10 esemplari al giorno, nonostante l’ondata emotiva di War Horse, il film sui cavalli eroi della Prima Guerra Mondiale. Gli inglesi amano gli animali e in questi giorni il nuovo film di Steven Spielberg è stato letteralmente preso d’assalto nelle sale cinematografiche inglesi. La crisi economica però è più forte di ogni passione per gli animali e centinaia di cavalli ogni anno purtroppo non riescono a essere così fortunati da trovare qualcuno che si occupi di loro. Lasciati in balia di se stessi dai loro padroni finiscono sbranati dai cani o investiti da auto lungo le strade.
La situazione nazionale è difficile da quantificare, tanto che la Reale associazione per la protezione degli animali (Rspca) ha ricevuto nel 2011 oltre 7000 denunce di casi di cavalli lasciati legati senza riparo nè cibo. La ragione sarebbe meramente economica: anche nel settore dell’allevamento equino ci sarebbe stata una vera e propria “bolla” speculativa che nell’autunno del 2008 è scoppiata con effetti devastanti per i cavalli. “Prima la domanda era enorme e il settore ha risposto con una sovraproduzione”, ha spiegato Andrew Elliott, uno dei maggiori mercanti di cavalli del mondo. Ora invece con cinque dollari è possibile portarsi a casa un cavallo di livello “basso”, e l’amara conclusione è che un cavallo di questo genere nel mercato attuale “costa poco, ma vale ancora meno”.
Come ha spiegato Lee Hackett della British Horse Society in una nota, i proprietari dei cavalli si sbarazzano dei loro animali appena possibile, anche perchè il costo della manutenzione è quasi raddoppiato negli ultimi cinque anni: da 3.600 sterline all’anno a 6000. L’aumento per prezzo della biada e il calo del valore degli animali ha creato un circolo vizioso. Capita sempre più spesso così che puledri siano uccisi alla nascita da padroni che non possono più permetterseli o che cavalli siano venduti agli zoo per la loro carne: secondo stime del governo 8.000 cavalli sono stati macellati a questo scopo nel 2010, un aumento del 50% nell’arco di due anni.
18/01/2012 11.45.20
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