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Stampa:Blackout a Padova

CIRCUS CONELLI 2016: Nuove foto dello spettacolo

Blackout a Padova

Mentre é in corso una partita di serie B a Padova, improvvisamente l’impianto di illuminazione del campo va in tilt, stando al resoconto della stampa, la cosa si sarebbe ripetuta alcune volte fino ad indurre l’arbitro alla sospensione della partita.     Il giorno seguente qualcuno ha pensato bene di accusare il circo installato nel ex Foro Boario di Padova.
Queste dichiarazioni ci hanno un po stupito, chi conosce il circo sa che l’alimentazione viene prodotta dai generatori del
circo stesso, quei rumorosi camion che per tutta la durata dello spettacolo si possono ascoltare all’esterno del tendone mentre accumulano energia. Solitamente gli allacciamenti dell’energia elettrica servono per alimentare le abitazioni e gli uffici. Magari era così caldo che tutti contemporaneamente abbiano acceso i condizionatori portandoli al massimo?
Possibile…
Mentre qualcuno indagherà per stabilire le cause di questo blackout, oggi é arrivata una risposta dal circo.

(mt)

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Blackout, Enel estranea. E ora accusano il circo Orfei

da infotoro.it

L’Enel non ci sta assolutamente a sentirsi tirare per la giacchetta come colpevole del blackout che ha posto fine in anticipo alla partita di sabato e Padova. E ancora una volta lo ha ribadito con un comunicato dichiarandosi ‘totalmente estranea’: “La fornitura dello stadio non ha subito nessuna anomalia né di tensione né di continuità ed Enel non è mai intervenuta sulla cabina e tanto meno ha partecipato ad alcun sopralluogo tecnico”.

Ma l’ultima che arriva dal capoluogo veneto è una tesi quantomeno bizzarra. Come riporta l’Ansa secondo l’associazione ‘100% Animalisti’ il calo di tensione elettrica sarebbe addebitabile al circo di Moira Orfei, che sarà sino al prossimo 11 dicembre nell’area dell’Ex Foro Boario. Secondo Paolo Mocavero, presidente dell’associazione, “c’è una perfetta coincidenza nei tempi tra lo spegnimento dei fari dello stadio Euganeo e l’accensione degli impianti del circo, che dista meno di un chilometro dallo stadio di Padova. È evidente a tutti che l’unica anomalia rispetto a tutte le gare di casa del Padova in cui ha sempre funzionato tutto benissimo è appunto la presenza del circo”. Così oggi alcuni militanti sul muro dello stadio Euganeo hanno affisso manifesti di liberazione animale e uno striscione di condanna contro Moira Orfei. E intanto il Comune e il Padova calcio hanno incaricato un professionista esterno che dovrà redigere in tempi brevi una perizia sul blackout allo stadio.

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Partita interrotta per black out, la società
si difende: «Non è stata colpa nostra»

da ilgazzettino.it

PADOVA – Vertice stamani allo stadio Euganeo di Padova dove ieri la partita di serie B Padova-Torino è stata sospesa al 31′ del secondo tempo per un black out all’impianto di illuminazione. Presenti il direttore generale del Padova Gianluca Sottovia, il vice sindaco di Padova Ivo Rossi, l’assessore allo sport Umberto Zampieri e anche i tecnici dell’azienda privata che si occupa della manutenzione dell’impianto elettrico dello stadio.
Sembrerebbe, da una prima analisi, che l’interruzione del flusso di corrente verso i fari di illuminazione del rettangolo di
gara sia da imputare a correnti anomale esterne al circuito dello stadio Euganeo che, infatti, pochi minuti dopo l’interruzione della gara ha funzionato a pieno regime e ininterrottamente per quattro ore. Le cause dello spegnimento dell’impianto per 4 volte in mezz’ora a partire dalle 16 di ieri saranno comunque al centro di una relazione che verrà affidata ad un perito esterno alle aziende coinvolte nella gestione dello stadio e degli impianti ad esso collegato.            Nessuna conferma arriva dalla società circa l’indicazione, circolata nelle ultime ore, di una prosecuzione della partita il 14 dicembre. Sembra accreditarsi comunque sempre di più l’ipotesi che la gara, come previsto dal regolamento, proseguirà dal 31′ del secondo tempo con le stesse formazioni in quel momento in campo e non venga ripetuta né parrebbe plausibile una sconfitta a tavolino per 3 a 0 del Padova per responsabilità oggettiva come ipotizzato da alcuni quotidiani di sponda torinista.

«Siamo abbastanza tranquilli – spiega il dg Sottovia – perché tutto quello che andava fatto per la manutenzione ordinaria degli impianti dello stadio Euganeo l’abbiamo fatta. Ora attendiamo le relazioni dei tecnici. Aspettiamo indicazioni dalla Lega e dalla giustizia sportiva. Nei prossimi giorni verrà deciso quando proseguire la gara con il Torino».

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Sotto il tendone dei grandi accusati: “Non è un campeggio, noi la luce la paghiamo”

Da padovagoal.it (Fonte: Corriere del Veneto)

PADOVA — «La partita che si ferma per colpa nostra? ma non mi faccia ridere». Il signor Luca Alghisi, nipote dell’icona Moira Orfei non ha tempo da perdere. Ci sono spettacoli da organizzare, il marketing, le comparsate in televisione. Il circo Orfei che fino all’11 dicembre sarà in corso Australia, in fianco al PalagGeox è uno dei più famosi d’Italia. E la vita sotto il tendone non si ferma mai, nemmeno davanti alle proteste di quell’altro circo, quello del calcio, vampirizzato da una partita finita a per le luci spenti. «Colpa del circo che toglie la corrente», tuonano tifosi e giornali. «Ma stiamo scherzando? – ribatte con un sorriso ironico il signor Alghisi – mica siamo in un campeggio, che se si accende una lampadina si spegna un lampione, noi abbiamo pagato regolarmente l’affitto dell’energia elettrica dall’Enel, siamo a norma in regola con i permessi della Prefettura, e per giunta gli spettacoli, come quello di sabato, sono gestiti direttamente con i nostri due gruppi elettrogeni, nemmeno dall’Enel capisce? Non ci fidiamo, mica possiamo rischiare un black out, funzioniamo con le nostre centraline, e se si rompono al limite ci affidiamo all’Engel, mica il contrario».
Mentre il signor Luca parla, e si scioglie la tensione di chi teme di essere messo sotto accusa, si avvicina anche
l’amministratore generale della società che gestisce gli spettacoli del circo Orfei, il signor Giancarlo Regazzoni, che ci mostra gli allacciamenti alla corrente. «Abbiamo un regolare contratto di fornitura temporanea che ci fiorisce 120 watt al giorno, per far funzionare le carovane – spiega – ma poi lo spettacolo, che impiega 900 watt ce lo auto-forniamo da soli». E mentre si discute di energia elettrica c’è un’altra energia che gira sotto il tendone. E quel mondo luminoso, sorridente, divertente e pericoloso svela il suo ‘dietro le quintè, fatto di duri allenamenti, e di lunghe prove. «Le ginnaste vanno a scuola, fanno i compiti e poi vengono qui a esercitarsi – spiega Regazzoni – ci sono scuole per artisti circensi, qui abbiamo contratti che legano a noi gli artisti per anche due anni». “I ragazzi devono conoscere le lingue – spiega ancora Alghisi – sono artisti che si spostano in tutto il mondo, il circo è visto come uno spettacolo povero ma c’è una tradizione dietro, abbiamo un nome da difendere». Gli spettacoli del circo Orfei a Padova fanno una media di 1000 persone ogni volta. Durante la partita di sabato scorso ce ne saranno state anche 1200. «Sono 60 anni che giriamo il mondo – spiegano i due responsabili – ne abbiamo sentite di tutti i colori, ma che togliessimo la corrente ad uno stadio di calcio ci fa proprio ridere, nemmeno fossimo nel medioevo».

07/12/2011 20.03.40

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