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Stampa: Protesta per il Patrocino della Sicilia al Circo Lidia Togni

CIRCUS CONELLI 2016: Nuove foto dello spettacolo

30/09/2011 7.07.21

Da www.iammepress.it del 29-09-11

Protesta contro il Patrocino della Regione Sicilia al Circo Lidia Togni

 

Il movimento PAW, le associazioni animaliste locali e il popolo di Facebook si schierano oggi contro la Regione Sicilia che ha deciso di patrocinare, per la seconda volta, il Circo Lidia Togni e le torture verso gli animali. La campagna di PAW – Palermo ama gli animali. Il comunicato diffuso da Circusfans: “Marcello Marchetti ci comunica che per la seconda volta la Regione Sicilia ha concesso il patrocinio al Circo Lidia Togni in occasione della sua tournée in Sicilia iniziata qualche settimana fa. In un momento in cui le istituzioni sembrano trascurare il circo e le sue istanze, la concessione anche solo formale del logo e del patrocinio da parte di una Regione, costituisce un importante segnale di sostegno e promozione della causa del circo.”

Crediamo che l’assessore regionale della famiglia e delle politiche sociali ignori in che condizioni sono detenuti gli animali nei circhi e in che modo essi vengano “domati”. In un momento in cui le associazioni animaliste avrebbero bisogno del sostegno delle istituzioni, esse si schierano esattamente dalla parte opposta. Il video-documentario su Youtube, che sta facendo il giro della rete, mostra e spiega come si riesce a trasformare questi animali esotici in veri e propri pagliacci, e possiamo assicurarvi che non vi è nulla di divertente in questo. Tenete presente che è possibile per ogni Comune, se solo lo vuole, impedire l’attendamento dei circhi. Questo è già avvenuto in alcune città italiane come Firenze, Modena, Campobasso, Alessandria, Ferrara che hanno richiesto l’applicazione del regolamento CITES risalente all’anno 2000. Il CITES detta le regole precise a cui un circo deve attenersi per potersi dire “a norma”, ed è grazie a questo furbo cavillo che sono riusciti ad impedire l’attendamento che, per legge, non può essere impedito facendo appello a RAGIONI ETICHE. E’ il caso del Comune di Alessandria. L’ordinanza comunale approvata a gennaio 2008 non vieta l’attendamento di circhi con animali ma, seguendo l’esempio di Modena e altri Comuni, fa una cosa molto più furba ed efficace: definisce alcune norme, inoppugnabili in quanto basate sulle raccomandazioni CITES, che i circhi devono obbligatoriamente rispettare, e non considerare semplici “linee guida” come accade normalmente. Tali norme, però, pur essendo davvero minimali – questo ci teniamo a sottolinearlo – e quindi ancora ben lontane dal poter definire un minimo “benessere” per gli animali – sono totalmente ignorate dai circensi che detengono queste povere bestie in condizioni ancora peggiori di quelle imposte dal CITES. I circhi che non rispettando queste norme non possono attendarsi e fare il proprio penoso spettacolo. La cosa più importante è che se fanno ricorso al TAR (il tribunale regionale) perdono, perché l’ordinanza è perfettamente in regola, e ciascun Comune può decidere di far rispettare delle linee guida approvate a livello internazionale e nazionale. Un metodo quindi c’è per impedire che i circhi montino le loro tende nella nostra città perché praticamente nessun circo è conforme alle regole dettate dal CITES. Si ritiene che in questo momento, in cui la Regione ha dato appoggio aperto al Circo Lidia Togni, una pressione sul Comune per l’applicazione del regolamento CITES sia un duro colpo.

 

Paw Palermo

 

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