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MOIRA ORFEI: “SONO ROMAGNOLA NELL’ANIMA”

da: il Resto del Carlino Ravenna

E’ COME un’icona pop: Andy Warhol non se la sarebbe fatta scappare … “Icona, icona. Ma cosa vuoi dire?”, escla Moira Orfei, regina e ‘simbolo’ del grande spettacolo del circo. “La mia immagine è nata così e resterà sempre così. Fu Dino De Laurentiis a suggerirmi di pettinarmi in questo modo, e mi disse di non cambiare perché le donne che cambiano non hanno personalità. Io l’ho preso in parola, sono sempre stata fedelissima: sono una donna romagnola, io!». Fra poche settimane il circo di Moira Orfei compirà 50 anni e lei ha deciso di festeggiare nella sua terra: per la prima volta dopo molte stagioni, infatti, Moira Orfei ha trascorso il ferragosto in Romagna, e fino a domenica ha innalzato il suo magico mondo a Cervia, nell’area di via Ascione (con spettacoli tutte le sere alle 21.15, le domeniche anche alle 18). “Il bacio del leone” è il titolo dello show che vede fra i protagonisti Stefano Orfei Nones, figlio di Moira, con la moglie Brigitta Boccoli, attrice e showgirl. Il circo, vera città viaggiante, si sposta con 180 persone e un centinaio di animali «che trattiamo con ogni cura», ribadisce Moira.

Come cambia il suo circo? «Negli anni ho cercato di renderlo sempre più vicino al musical. Questo spettacolo è pensato come una favola: la principessa, che è Brigitta, cerca un bel ragazzo che ha visto al circo, un domatore, e questa storia lega tutti i numeri, fino a un gran finale alla Wanda Osiris, con costumi fantasmagorici, rose e fiori».
E come è cambiata la sua Romagna?
«E’ sempre bellissima, e oggi la trovo anche più elegante. Forse i ristoranti sono diventati un po’ cari.. ».
In cosa si sente dawero romagnola?
«Sono battagliero e dico sempre la verità. E’ per questo che mi invitano spesso in tv: non sopporto quelli che dicono bugie e mi tocca poi litigare. Ma la verità vince sempre, se lo ricordi».
Romagna, ovvero Fellini: ha conosciuto anche lui …
«Ho le sue foto in camerino. A Roma mi veniva sempre a trovare: adorava il circo e mi raccontava che da bambino, siccome non aveva soldi, a Rimini lui si infilava sotto il tendone per vedere lo spettacolo».
Cosa ricorda di Fellini? «Voleva sempre che io e suo fratello lo accompagnassimo in una strada di Roma dove stavano le ‘lucciole’ e lui le intervistava. Non chiedeva cose oscene, anzi: ‘Perché lo fai?’, domandava, oppure ‘Perché non fai la cameriera?’ Ci siamo tornati alcune volte ed era curioso».
Stefano Marchetti

17/08/2011 11.52.40

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