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Stampa: Torino, Teatro a Corte 2011 nelle dimore sabaude (7-25/7)

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Teatro a Corte 2011- Il Teatro Europeo in scena nelle dimore sabaude (7-25 luglio)

27 / 05 / 2011 – La città di Torino e 6 splendide dimore sabaude del Piemonte incontrano alcuni dei protagonisti della scena europea dai linguaggi più diversi: teatro, danza, circo contemporaneo, teatro equestre, teatro visuale, physical theatre, installazioni e video. Un incontro tra storia e innovazione che rappresenta il cuore del Festival Internazionale Teatro a Corte, in scena per la sua decima edizione dal 7 al 25 luglio 2011.

Diretto da Beppe Navello, ideato e realizzato dalla Fondazione Teatro Piemonte Europa con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Reale Mutua, il festival offre al pubblico l’occasione di vivere le emozioni di spettacoli spesso presentati per la prima volta in Italia e integrati nel contesto di luoghi storici di grande valore, dalla Reggia di Venaria Reale al Castello-museo d’arte contemporanea di Rivoli, dal maneggio reale di Druento all’Agenzia di Pollenzo, dal Castello di Moncalieri al Castello di Santena che fu dimora di Cavour.

Festival dalla programmazione originale, Teatro a Corte ospita nel corso di 3 week-end 31 compagnie di 12 differenti nazionalità (Italia, Federazione Russa, Regno Unito, Portogallo, Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Austria, Danimarca, Repubblica Ceca, Svizzera), 19 spettacoli in prima nazionale, 5 creazioni site specific e 9 tra produzioni e coproduzioni internazionali per un totale di 55 repliche.

Il 7 e 8 luglio, saranno ospitate alla Reggia di Venaria Reale le Giornate del Teatro, promosse da AGIS e Fondazione Teatro Piemonte Europa, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Le giornate vedranno partecipare operatori, artisti, vertici delle istituzioni nazionali, regionali e locali e rappresentanze delle attività di spettacolo.

Verrà infine presentato il volume Una Storia – Da Teatro Europeo a Teatro a Corte, a cura di Sandro Avanzo e Laura Bevione, edito da Titivillus: il libro nasce per celebrare i primi10 anni del più importante festival teatrale internazionale del Piemonte, nato come Teatro Europeo e trasformatosi, poi, in Teatro a Corte, da quando le residenze sabaude sono divenute palcoscenico degli spettacoli.

Una “vetrina russa” per il 2011 anno dei rapporti culturali Italia-Russia.

In occasione dell’anno dei rapporti culturali Italia-Russia, Teatro a Corte è protagonista di un articolato progetto di scambio e co-produzione realizzato in stretta collaborazione con Tsekh, ente russo per la promozione della danza, con il Ministero della Cultura della Federazione Russa e con il nostro Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Il risultato è una “vetrina russa” in scena a Teatro a Corte, una “vetrina italiana” in scena al Festival TSEKH a dicembre a Mosca e una co-produzione Italo-Russa ospite di entrambi i festival.

E proprio da questa collaborazione parte la “vetrina russa” di Teatro a Corte che il 7 e 8 luglio, a Torino, presenta in prima nazionale “Punto di fuga”, spettacolo di danza realizzato dalla compagnia italiana Zerogrammi e dal gruppo russo Dialogue Dance Company nel corso di una residenza di un mese tenutasi a nord di Mosca. Punto di partenza il “Tieste” di Seneca spunto per riflettere sul tema del potere, delle differenze e del modo di metterle in dialogo.

Il secondo appuntamento della vetrina è con la coreografa Olga Pona, una delle principali artefici della diffusione della danza contemporanea in Russia, che presenta in prima nazionale (9 luglio) la sua ultima creazione “Continuous Interruptions”, uno sguardo alla Russia di oggi fra trasformazioni e tradizioni, con 13 giovani danzatori che sono anche i protagonisti di un altro evento del festival, “Tankograd”, un film del regista danese Boris B. Bertram che intreccia le vite del Chelyabinsk Contemporary Dance Theater della Pona.

Altro interessante nome della danza russa è Tatiana Gordeeva, per nove anni solista del Balletto di Stato del Kremlino e ora assiduamente impegnata nella formazione presso Tsekh, e qui in scena in prima nazionale con Evgeny Pankratov in un simpatico duo dal titolo “New Geometry” (9 e 10 luglio), che la vede alle prese con un apprendista danzatore decisamente poco talentuoso.

Dalla danza alphysical theatre il passaggio è breve se i protagonisti sono i Do Theatre, gruppo russo di stanza in Germania, che tuffa gli spettatori nelle atmosfere dark e un po’ splatter di “Upside Down”(24 luglio), cavallo di battaglia della compagnia, vincitore al Fringe Festival di Edimburgo, ispirato al celebre dipinto di Rembrandt “La lezione di anatomia del dottor Tulp” e al Frankenstein di Mary Shelley.

Atmosfere surreali fra cartoon ed esperimento di scientifico si respirano in “Gobo. Digital glossary” (24 luglio), ultima fatica del curioso Akhe Engeneering Theatre, gruppo dalla poetica unica, a cavallo fra mimo e teatro di figura, immerso in un caos di oggetti, meccanismi, provette, immagini proiettate, laser, ombre e canguri in guantoni da box per andare alla ricerca dell’identità dell’eroe dei nostri giorni.

E dal panorama più underground arrivano in prima nazionale due lavori di breve formato: “Ultimate Illusion” (10 luglio) di e con Elena Prishvitsyna e Vladislav Morosov, tra memorie d’infanzia, ossessioni e sogni infranti, e “Continuous curve” (23 luglio) di e con Pavel Semchenko e Maxim Didenko, bizzarro lavoro all’incrocio fra mimo e clownerie con due personaggi alle prese con un tavolo, due sedie, palline da ping pong e una bottiglia d’acqua dalla quale si può bere nella maniera meno convenzionale possibile.

Dedicata a Mosca è l’ultima tappa del lavoro di Berlin, il collettivo belga ospite con gran successo nella scorsa edizione del festival e quest’anno a tutti gli effetti parte della vetrina russa. Il loro #4Moscow (15, 16 e 17 luglio) sarà presentato in prima nazionale sotto un curioso tendone rosso che ricorda il naso di un clown e, sulle note di un quartetto d’archi che suona dal vivo, il pubblico osserva sei video che raccontano la Mosca di oggi e rincorrono l’ossessionante domanda che caratterizza questo lavoro di Berlin: “Mosca è un circo?”.

 

5 creazioni site specific tra cui un percorso sull’Unità d’Italia con cavalli e pecore.

Espressione concreta del desiderio di Teatro a Corte di coniugare la scena contemporanea con il patrimonio storico delle dimore sabaude, i progetti site specific rappresentano un momento fondante del festival e affidano ad artisti internazionali il compito di dialogare con architetture e giardini per offrire al pubblico emozioni uniche.

In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia Teatro a Corte ha chiesto ad una delle compagnie più amate dal suo pubblico, il gruppo francese di teatro equestre Théâtre du Centaure, di creare un progetto site specific nella Reggia di Venaria Reale, legato all’idea dello scorrere degli eventi che segnano l’identità di un popolo. Nasce così Risorgimento! (16 e 17 luglio) in cui i cavalli del celebre gruppo di teatro equestre percorrono alcuni spazi nei giardini e nel parco insieme ai pastori della Maremma e a delle greggi, conducendo il pubblico nel cuore della storia grazie a un indimenticabile evento itinerante.

A Kitsou Dubois, coreografa che ha lavorato per anni con la NASA e con i Centri Spaziali francesi per studiare il movimento del corpo in assenza di gravità, il festival ha affidato un progetto per il Castello di Rivoli dal titolo “Apparizione/Incarnazione” (22 e 23 luglio). Installazioni video e sonore, danzatori e artisti circensi condurranno il pubblico lungo un percorso performativo che svela un universo ai confini tra peso e leggerezza, fragilità e forza della materia.

La bellezza mozzafiato del salone di Diana nella Reggia di Venaria è la cornice di “Pasto a due” (17, 18 luglio) seconda tappa del progetto sul Tieste di Seneca a cura di Zerogrammi, una produzione della Fondazione TPE che vede in scena Stefano Mazzotta ed Emanuele Sciannamea ad un’elegante tavola per una cena che scandisce in maniera raffinata e al contempo viscerale i rapporti di potere che si giocano tra i due commensali.Nel solco della memoria è invece “Il Convivio” (17 e 18 luglio) di Catherine Marnas con la Compagnie Parnas che nello splendido contesto del ristorante Guido a Pollenzo riunisce intorno a un grande tavolo spettatori e attori per nutrire l’anima e il corpo grazie al connubio tra cibo e poesia, filosofia e prosa.

Lucilla Giagnoni infine nell’anteprima di “Studio per una rivelazione” (16 luglio) mette a confronto due testi “fondativi”, uno sacro e uno profano, il libro dell’Apocalisse e l’Edipo di Sofocle, per raccontare che “la fine dei tempi è in realtà un nuovo Inizio e una nuova Vita per chi impara a Vedere”.

 

Circo contemporaneo e teatro visuale con due protagoniste d’eccezione: Victoria Thierrée-Chaplin e Aurelia Thierrée.

Arrivano in apertura di festival Victoria Thierrée-Chaplin e Aurelia Thierrée, rispettivamente figlia e nipote del grande Charlie Chaplin, con il loro nuovo spettacolo “Murmures des murs” (7 e 8 luglio), pronto a replicare i 7 anni di tournée del precedente “Oratorio di Aurelia”. Tra abilità acrobatiche e raffinate trovate sceniche una donna rivive le vite degli altri infilandosi di nascosto negli appartamenti abbandonati di edifici non più in uso, questo il mondo in cui è ambientato il lavoro ideato da Victoria e interpretato da Aurelia. Dal Portogallo torna Joao Paulo Santos per la compagnia O Ultimo Momento, applaudito lo scorso anno con “Contigo” e ora co-prodotto da Teatro a Corte con il nuovo “A deux pas de là haut” (21 e 22 luglio prima nazionale) un duo circense ad alto tasso di teatralità e poesia, sempre giocato sull’abilità del palo cinese, ispirato al racconto di Oliver Sacks “Il marinaio perduto”. Autentico gioiello è “IETO” (8 e 9 luglio) dell’omonima compagnia francese IETO, un evento record che in 3 anni ha collezionato oltre 300 repliche in 130 diverse città europee, incantando il pubblico con un gioco di equilibri e acrobazie spericolate con panche e funi. Giocolieri fuori dal comune sono gli artisti di Collectif Petit Travers che in “Pan-Pot ou Modérément chantant” (14 e 15 luglio in prima nazionale) accompagnati da una pianista disegnano nell’aria con le palline delle traiettorie capaci di suggerire partiture musicali e nuove percezioni del ritmo e del tempo.

Da www.ecoditorino.org del 27/05/2011

28/05/2011 7.56.29

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