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Il Circque du Soleil Corteo a Vienna, le impressioni di una lettrice

 

Qualche settimana fa, all’inizio di marzo, sono andata con parte della mia famiglia e degli amici a Vienna. Conosco e amo la città per esserci stata più volte, ma questa volta c’era una cosa nuova. Siamo andati per assistere allo spettacolo del Cirque du Soleil. Ne avevo sentito parlare, e avevo visto alcuni spezzoni di qualcuno di questi spettacoli, in parte su internet e in parte su DVD, ma confesso di non averlo mai visto per intero. Approfitto di questo spazio per condividere con i miei concittadini, e con tutti coloro che saranno incuriositi da queste parole, le emozioni che ho provato in una speciale serata di marzo a Vienna!

 

L’emozione è stata infatti davvero grande, per tutti noi! Sette adulti incantati a guardare uno spettacolo magico, e ci sentivamo quasi come bambini. Lo spettacolo che era in programma a Vienna fino al 20 marzo si chiama Corteo – il titolo è proprio in italiano – ed è tutto incentrato intorno alla figura di un attore nostro concittadino, Mauro Mozzani. Lo spettacolo si svolge sotto un tendone, che nella città asburgica era stato appositamente predisposto in Karl Farkasgasse, non lontano dalla zona del Prater e del Palazzo del Belvedere. Nel programma di scena leggiamo che CORTEO è un’allegra processione, una fantastica parata, che nasce dalla mente di un clown!

 

Sulla scena si alternano il grande e il piccolo, il tragico e il divertente – forse ridicolo – la magia della perfezione e il fascino dell’imperfezione. Corteo sottolinea in questo modo la forza e la fragilità del clown, la sua saggezza e la sua amabilità per rappresentare l’umanità che vive dentro tutti noi. Il clown protagonista dello spettacolo è proprio il nostro Mauro Mozzani. Arrivando al tendone dello spettacolo mi ha colpita l’immagine di Mauro che sovrasta quella di alcuni degli altri artisti sul cartellone del Circo, sui container posti esternamente all’ingresso del tendone stesso. Corteo gira tutto intorno a lui!

 

Mauro è un clown che appare in scena dall’inizio dello spettacolo, su un letto, e racconta di aver sognato il proprio funerale. Sopra di lui comincia a volteggiare un bellissimo angelo, che sarà quasi sempre in scena, salendo e scendendo con una grazia e una leggerezza che quasi non ci fanno vedere il filo che lo sorregge. Gli acrobati atleti si susseguono in scena senza interrompere mai le loro prodezze: ragazze bellissime volteggiano su maxi lampadari, senza alcuna protezione, a rappresentare le donne amate in passato dal clown, altri acrobati festeggiano in momento di andare a letto con salti e incredibili prodezze su due letti tra i quali saltano e volteggiano come se non avessero veramente peso.

 

Dopo essere comparso in scena nella parte alta del tendone, seduto sul suo letto, il nostro clown protagonista impara a usare le sue nuove ali aiutato dall’angelo: seduti ai nostri posti osserviamo ammirati anche Mauro salire verso la parte alta del tendone. Poi ci travolge un susseguirsi di artisti, che con esercizi acrobatici da lasciare senza fiato rappresentano lo specchio del tempo e del viaggio eterno della vita: li vediamo volteggiare all’interno di sottili cerchi, camminare su fili praticamente invisibili. Tra cielo e terra, camminano sfiorando le illusioni.

 

Seguono scene assolutamente giocose, con acrobati che rappresentano animali estremamente sciolti e simpatici, mentre atlete bellissime e sinuose volteggiano all’interno di cerchi sul palcoscenico, sempre a rappresentare i ricordi del clown: una ragazza si muove come una marionetta, a ricordare l’infanzia, mentre le donne amate in vita volano sopra al palcoscenico, aiutandosi con fili invisibili, o teli bianchissimi. Le splendide acrobate non sembrano fare alcuno sforzo, le vediamo leggerissime e bellissime, e il nostro Mauro, che parla sempre in italiano e non perde occasione per citare qualcosa dell’Italia, dell’Emilia, di Piacenza soprattutto, è il fil rouge di tutto lo spettacolo.

 

Con lui in scena interagiscono personaggi fantastici, che ben rappresentano la danza della seduzione. Non mancano trapezisti velocissimi e leggerissimi, che come angeli ben rappresentano il coraggio unito alla velocità. E poi la musica, una musica celestiale, realizzata con bicchieri e vetri di diversa grandezza, arlecchini che lanciano in cielo innumerevoli cerchi colorati, ed altri personaggi che, per giocare con gli angeli, trovano il modo di salire sempre più in alto, con trampoli, trapezi, corde, lenzuoli! E la fantasia e la pazzia di una commedia senza tempo, con piccoli grandi artisti. A un certo punto siamo senza parole quando sentiamo Mauro parlare con Victorino, il Gigante dello spettacolo, e dire che vuole lanciare la piccola Valentina a uno di noi (Mauro cita proprio il nostro Graziano, che si commuove!

 

Imprescindibili per lo spettacolo sono i musicisti, che realizzano in scena una musica che vuole essere espressione dell’anima e in questo modo mostrare la nostra umanità.

Lo spettacolo si chiude con il saluto alla vita del clown, che sale verso il cielo in bicicletta, celebrando la bellezza, circondato da personaggi fantastici dall’aspetto etereo.

Mi sono procurata il programma di scena di CORTEO: leggo le parole di presentazione del regista Daniele Finzi Pasca: “Viviamo in un mondo spesso triste e disincantato. Mia nonna mi consigliava di non guardare verso il basso, ma solo verso l’alto. E Corteo è uno spettacolo che guarda verso l’alto”. Sono parole bellissime, che spiegano molto bene quello a cui abbiamo assistito. A me ricordano anche cosa significa vivere con atteggiamento positivo.

 

Da oltre 25 anni il Cirque du Soleil viaggia in tutto il mondo toccando, con le sue creazioni colorate e sognanti i cuori delle persone. Tutti noi siamo invitati a fare l’esperienza di una nuova avventura in un regno posto tra il tragico e il ridicolo. Corteo è uno spettacolo pieno di gioia e nostalgia, che non può non suscitare ammirazione e entusiasmo. Ci invita in un paese da sogno pieno di luci meravigliose, all’interno del quale gli artisti si muovono in un corteo gioioso. Assistere allo spettacolo significa essere pronti a passare dal riso a pianto, dalla tristezza alla gioia, lasciando che i propri sentimenti dal proprio intimo arrivino in superficie. Lo spettacolo è tutto da godere!

 

Lo spettacolo ha da poco lasciato la bellissima Vienna, ma i miei amici e io vorremmo ricordare che a partire da Aprile lo spettacolo si trasferirà in Spagna, a Barcellona, dove reciterà ancora il nostro Mauro Mozzani, e poi a Valencia. Chi ha occasione di fare un viaggetto da quelle parti prenda nota, è un’esperienza da non perdere!

Da www.piacenzasera.it del 08/04/11

09/04/2011 8.01.44

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