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Circo Victor:
tornano liberi gli animali
“Non ci sono stati maltrattamenti”

Il tribunale di Pistoia dispone il dissequestro, ma il legale del titolare del circo ricorda che alcuni animali nel frattempo sono morti

Montecatini, 1 aprile 2010 – Tornano «liberi» gli animali del circo Victor finiti sotto sequestro ad agosto 2009 dopo il blitz del Nirda di Roma, il nucleo della forestale specializzato nelle inchieste sui maltrattamenti degli animali. Nei giorni scorsi il tribunale di Pistoia (presidente Valeria Marino, relatrice Rosa Selvarolo) si è pronunciato sul caso, stabilendo che «il sequestro operato si palesa illegittimo e va annullato» e ha ordinato « il dissequestro e la restituzione al proprietario», Vittorio Calvaruso, degli animali che viene delegata allo stesso Nirda. 

Il tribunale, tra l’altro, chiarisce che «non è discutibile che l’unico modo per detenere un volatile è quello di porlo in gabbia…». Il titolare del circo Victor, che utilizzava gli animali, in gran parte esemplari esotici, non si era arreso al sequestro.  Assistito dall’avvocato Alessandro Mencarelli di Pistoia, aveva prima presentato ricorso, poi respinto, al Tribunale del riesame e poi si era rivolto in Cassazione. Proprio dalla Suprema Corte, il 12 gennaio scorso, era arrivata la svolta, ovvero l’annullamento dell’ordinanza impugnata e il rinvio della decisione al tribunale di Pistoia».

La Cassazione ha escluso la sussistenza del reato di maltrattamento e il Tribunale e ha aggiunto che non è ravvisabile neppure il reato di detenzione incompatibile. E ancora che «gli animali erano tutti in grado di volare regolarmente e privi di evidenti e soprattutto gravi patologie afferenti la loro principale propensione», perciò, che «le modalità di custodia non erano affatto incompatibili…».

«Questa vicenda — commenta l’avvocato Mencarelli — è lo specchio di una situazione in cui gli “estremismi” che si manifestano e che nascono in certi momenti, facendo breccia sulla non perfetta conoscenza delle norme, si arriva a provvedimenti che sono fuori dalla normalità. C’è voluto il pronunciamento della Cassazione — sottolinea poi — per dire che quel sequestro per maltrattamenti non aveva fondamento. Pronunciamento ora accolto dal tribunale di Pistoia».

Il legale ricorda poi che alcuni animali nel frattempo sono morti. «Ora dovrà essere valutato anche questo elemento — spiega — per capire se abbiano influito il trasferimento in vari centri disseminati in mezza Italia e il cambiamento di ambiente» . Il lefgale cita il caso del pinguino africano, appunto morto all’Acquario di Genova, «che secondo il veterinario-perito della Asl, Franzone, che fece gli accertamenti ad agosto al circo, lì viveva in solitudine».

«Da quando gli animali furono sequestrati — prosegue Mencarelli — il titolare del circo ha subito seri danni alla sua attività. Con i pochi animali che gli erano rimasti — quattro maribù, due istrici e un alligatore — ha continuato a fare spettacoli in giro per l’Italia, ma si è visto costretto a ridurre a un terzo il costo dei biglietti: da 15 a 5 euro». 

Cristina Privitera

da: “La Nazione”, 01/04/2010

02/04/2010 11.10.52

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