La Digos perquisisce case di ‘animalisti’
In città, a Faenza e nel Forlivese. L’inchiesta riguarda gli assalti a Max Mara
RAFFICA di perquisizioni nel cuore della notte di venerdì, in Romagna, nelle abitazioni di una decina e più di giovani aderenti a movimenti ecologisti-animalisti. Le perquisizioni sono state effettuate da personale
della Digos e sono state eseguite a Ravenna, Faenza e nel Forlivese. L’ipotesi di reato indicata nei decreti di perquisizione è quella del danneggiamento aggravato, in relazione a manifestazioni di dura protesta contro negozi di ‘Max Mara’. A Ravenna sono state perquisite due-tre abitazioni, a Faenza cinque-sei e altre nel Forlivese. Sembra che siano proprio Faenza da una parte e Forlì-Cesena dall’altra le due aree romagnole in cui più numerosi sono i simpatizzanti, anche estremi, dell’ ‘Animal liberations front’. L’irruzione della Digos, si diceva, è avvenuta nel cuore della notte e, secondo alcuni racconti, è stata caratterizzata da notevole rudezza. Gli inquirenti hanno finalizzato la perquisizione alla ricer-
ca di documenti relativi ai vari gruppi animalisti operanti nella nostra regione e altro materiale ritenuto utile all’indagine per individuare gli autori dei ‘blitz’ ai negozi. Sono stati sottoposti a sequestro anche tutti i computer trovati nelle abitazioni e in alcuni casi anche matrici per la stampa sulle magliette.
Nella provincia di Ravenna, l’assalto più recente a un negozio di ‘Max Mara’ risale alla sera del 18 settembre scorso, a Faenza, nella centralissima corso Mazzini, a due passi dalla piazza. Il gruppo di animalisti agì verso le 19. Circa dieci persone, con il volto mascherato, entrarono nel negozio ‘Max & Co’ e in una manciata di secondi imbrattarono con uova, coriandoli e schiuma da barba, il maggior numero di pellicce e altri vestiti esposti. Nel negozio furono lasciati diversi volantini, poi il gruppo si dileguò facendo ben presto perdere le proprie tracce. Nel corso del blitz furono gridate frasi del tipo: ‘Assassini, venditori di morte, vergognatevi’, mentre il testo del volantino era il seguente: ‘Animali vittime della moda. Volpi, visoni, conigli, coyote, cincilla uccisi e squoiati (sic) per produrre capi utili solo ad apparire, egoismo e indifferenza. Questi i motivi di una scelta priva
di sensibilità’.
Il Max Mara fashion group è da tempo nel mirino degli animalisti in tutto il mondo e proprio la settimana dal 14 al 20 settembre era stata proclamata la ‘Settimana mondiale contro il Max Mara Group’, catena accusata di vendere pellicce confezionate con pelo animale. Particolarmente agguerrite, nella nostra regione, le associazioni ecologiste-animaliste si sono dimostrate soprattutto nel Reggiano dove, oltre a manifestazioni di protesta davanti ai negozi della catena ‘Max Mara’, anche recentemente – ovvero la notte del 31 dicembre – è stato messo a segno un attentato contro un ristorante della catena Cremonini. In questo caso fu l’Elf- Fronte liberazione della terra – a firmare la rivendicazione. A metà dello scorso ottobre animalisti effettuarono blitz analoghi a quello di Faenza contro i negozi ‘Max Mara’ di Rimini e Riccione. Ad agire furono cinque persone, quattro uomini e una donna.
Carlo Raggi
Da Il Resto del Carlino del 02/02/10
02/02/2010 21.22.01
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