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Sulla pista del circo Niuman don Daniele celebra la messa
Reggio Emilia – Sono tanti i reggiani che amano il circo equestre e vi accompagnano volentieri i figli e i nipoti. Le stesse persone talora dimenticano che quel sano e onesto divertimento offerto in larga misura da artisti discendenti da quegli stessi nomadi di etnia Sinti, verso i quali tanti concittadini manifestano una pregiudiziale diffidenza. Perfino le più famose famiglie circensi hanno una origine zingara, più o meno lontana. E’ una ragione in più per esprimere sentimenti di riconoscenza e amicizia agli uomini e alle donne che si esibiscono sotto il tendone, come faranno domani mattina don Daniele Simonazzi e i suoi parrocchiani di Pratofontana al Campovolo. Sarà una messa veramente inusuale quella che don Daniele vi officerà alle 11 sulla pista principale del circo Niuman. La principale celebrazione liturgica domenicale della sua parrocchia si svolgerà fra i trapezi e le gabbie degli animali, come segno di una comunione profonda con la gente del circo. La messa in chiesa verrà sospesa e gli abitanti di Pratofontana che vi partecipano abitualmente dovranno perciò trasferirsi a quell’ ora al Campovolo, come già avvenne l’ anno scorso in occasione della presenza a Reggio della medesima compagnia. Tutto questo – si legge in una nota della parrocchia della Beata Vergine Maria in Pratofontana – si realizza grazie alla lunga e fraterna amicizia che lega gli artisti e operatori circensi alla famiglia dell’ Istituto dei Servi della Chiesa, di cui don Daniele è membro. E’ un rapporto nato tanti anni fa grazie all’ apostolato che don Dino Torreggiani, fondatore dei Servi della Chiesa, rivolse con assoluta abnegazione alla gente del circo. Egli pose le basi della Pastorale dei circhi e dei luna park, di cui è stato per molti anni responsabile nazionale don Piergiorgio Saviola, cremonese di nascita ma incardinato alla diocesi reggiana. A don Dino si deve anche la creazione di due istituzioni a favore dei circensi: la prima casa di accoglienza per gli anziani dello Spettacolo viaggiante e dei Circhi equestri, aperta nel 1952 in una villa medicea di Scandicci, vicino a Firenze, e l’ alloggio per ragazzi studenti di Villa Maria, a Treviso. In una vecchia copertina della Domenica del Corriere – ricorda don Daniele Simonazzi – si vede don Dino che battezza un bambino nella gabbia dei leoni. A lui si deve la devozione religiosa dei circensi, che ogni anno non mancano di far benedire i tendoni. (l.s.)
Da www. contronaturanews.blogspot.com del 08/01/10
12/01/2010 21.15.08
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