Le magie di Chiara: “Nel mio circo riesco a domare le pulci”
Organizza lo show più piccolo del mondo «Sono docili, le metto in riga e lavorano»
irene cabiati
torino
Una tigre ha dato qualche problema alcuni giorni fa al suo domatore. Nel circo di Chiara Trevisan non è mai successo: «Le pulci sono abbastanza docili – dice -. Certo, quando le alleno, visto che sono selvatiche e arrivano da Paesi lontani, hanno qualche problema, poi si mettono in riga e lavorano. Ammetto che alla fine dell’addestramento la più esausta sono io».
Il circo delle pulci è aperto tutto l’anno e viaggia per offrire agli spettatori il piacere della meraviglia. A Natale il ritmo è frenetico perché si intensificano gli spettacoli. Recita la locandina del Valentino’s Flea Circus: «Per il solo mese di dicembre, il più piccolo Circo del mondo è disponibile con numeri raffinati ed esilaranti, curiosi e arditi, proposti all’interno di una scatola, per uno spettatore alla volta. Nella vostra casa per una serata emozionante. Un originale dono, gradita sorpresa alla festa aziendale. Scegliete voi, come più vi piace. Contatti sul sito www.circodipulci.wordpress.com».
L’animatrice dell’unico circo portatile di pulci ha 37 anni e un vasto repertorio di repliche in Italia e in Europa non soltanto con la scatola magica ma anche nel teatro di figura. Quest’anno ha rappresentato il Piemonte al festival transnazionale degli artisti di strada a Chalon-sur-Saône e al Festival mondial des theatres de marionnettes a Charleville Mézières, in Francia. Da quando ha ricevuto in eredità l’impresa teatrale, ne ha fatta di strada. «Il circo apparteneva a Valentino, domatore sudamericano di pulci di fine Ottocento». Per sua volontà deve essere gestito da una donna perché secondo lui «soltanto le donne sanno tenere a bada le pulci in uno spettacolo».
Il circo è cresciuto, molte pulci si sono avvicendate. Sua figlia è piccina, come ha reagito?
«L’ho abituata piano piano e si sono piaciute. D’altra parte, che vuole che le dica, altri bambini hanno il gatto».
Come le sceglie?
«La prima regola è che siano maschi, le femmine figliano e io non posso interrompere le rappresentazioni. Poi li tengo a stecchetto, i grassi rendono poco».
Qualcuna è scappata
«No, anzi sono gli altri animali che vengono qui. Una volta un ragno si è messo sotto i riflettori e non c’è stato verso di farlo uscire. La pulce si è rifugiata in un angolo. Poi arrivano zanzare e moscerini: tutti vorrebbero scappare con il circo».
Rivendicazioni animaliste?
«Nessuna, qui da me si sta benissimo, anzi ora lavorano con un accanimento mai visto prima».
Una dieta particolare o la promessa di qualche femmina?
«Manco per sogno, qui la fornicazione è esclusa. Si tratta di un nuovo spettacolo. Eravamo al teatro Vittoria per un’esibizione nel foyer, ed è passato il controllo sicurezza. È stato proprio l’ispettore a ispirarmi».
Problemi di sicurezza sul lavoro?
«No, anche se il numero in cui la pulce corre sulla dentatura di un mostro è pericoloso».
Per non parlare di quello in cui la pulce finisce sotto il ferro da stiro.
«Appunto».
Cosa ha detto l’ispettore? «Che è un metodo fantastico per promuovere la sicurezza sul lavoro. Così ci siamo messi all’opera per uno spettacolo che farà parte di un progetto europeo per artisti: un cantiere dove ogni pulce si specializzerà in un mestiere e avrà a che fare con le norme di sicurezza. L’entusiasmo è alle stelle, ne vedrete delle belle».
Da www3.lastampa.it del 17/12/09
17/12/2009 21.13.00
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