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FEDERFAUNA: La lettera di Vittorio Calvaruso alle Istituzioni

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FEDERFAUNA:
La lettera di Vittorio Calvaruso alle Istituzioni

 

Riceviamo da FederFauna il seguente comunicato:

 

Dopo aver letto i comunicati di forestale e associazioni animaliste, tutti hanno conosciuto il Circo Victor come una struttura alla quale sono stati sequestrati gli animali. Non tutti sanno però che il Circo Victor è soprattutto una famiglia che di e con quegli animali viveva. Vittorio Calvaruso, che assieme alla moglie ed ai tre figli manda avanti da anni il Victor Show, ha scritto una lettera al
Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, a quello della Regione Toscana e a quello della Provincia di Pistoia, nonché a Papa Benedetto XVI e al Vescovo di Pistoia, per spiegare il suo caso e per chiedere aiuto per la sua famiglia, che non ha più il lavoro che aveva e per i suoi animali strappati dal luogo dove vivevano e dalle persone che li avevano da sempre accuditi. Scrive Calvaruso: “Ho 64 anni e dall’età di 11 ho sempre lavorato. Già in più occasioni, ho subito sequestri che mi hanno messo in ginocchio e che poi, in sede di giudizio, si sono dimostrati ingiusti. In quest’ultimo caso, quando il veterinario Dr. Brunetti ha tentato di tutelare quantomeno gli animali che gli agenti, durante il sequestro, stavano maltrattando, è stato da questi spinto brutalmente a terra, ammanettato e trascinato fuori dalla struttura, in modo che non potesse assistere sono a scriverVi soprattutto per farVi sapere che il “Circo Victor” non è un camion e un tendone!…: il “Circo Victor” sono io, mia moglie e i miei tre figli di 18, 13 e 11 anni. Il “Circo Victor” è una famiglia che ama i suoi animali perché questi hanno dato la felicità a migliaia di bambini e di
adulti, perché hanno dato da mangiare a noi e ci hanno permesso di pagare le tasse che paga ogni onesto cittadino. Ora questi animali ci sono stati portati via su spinta delle stesse persone che si oppongono al controllo di colombi che razzolano tra le immondizie cittadine o di gabbiani che
albergano nelle discariche perché, a detta loro, i nostri uccelli potevano portare malattie al pubblico, ipotesi tra l’altro sfatata dagli esami dell’Istituto zooprofilattico. Hanno detto anche che noi deteniamo gli animali in modo incompatibile per la loro natura e poi loro, dopo averli catturati in malo modo e strappandoli le penne, li hanno rinchiusi in gabbie ben più anguste di quelle dove erano prima, mentre noi, siamo rimasti senza lavoro e senza un soldo.” Calvaruso conclude poi la lettera con un appello: “non so se a Voi interessi o meno la sorte di quegli animali, se Vi interessi o meno il costo sostenuto per operazioni come quella che ho subito io o l’ammanco di entrate delle tasse che da adesso non potrò più pagare, ma so che quando un’attività non è gradita, lo Stato concede ai lavoratori dei fondi per la riconversione dell’attività stessa e dei sussidi per la sussistenza delle loro famiglie.: se lo Stato Italiano è d’accordo che l’ideologia animalista abbia il sopravvento su certe attività produttive ed è d’accordo di investire dei soldi pubblici perché ciò avvenga, dovrebbe anche dare a chi lavora la possibilità di sopravvivere.” FederFauna non può che sottoscrivere l’appello ed invita, il modo politico e i cittadini tutti, a riflettere su certa stampa che rincorre solo lo scoop e dimentica a volte di riportare parti di verità, e sul fatto sempre più chiaro che il seguire l’ideologia animalista non sempre porti a reali benefici per gli animali ma, quasi sempre, porti a danni per alcuni esseri umani.

 

FederFauna

Confederazione Europea delle Associazioni di Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali – European Confederation of Associations of Animals Farmers, Traders and Holders -Via Goito, 8 – 40126 Bologna – Tel. 895.510.0030 (servizio a pagamento) – Fax 051/2759026

www.federfauna.org

 

Di seguito il testo integrale della lettera.

 

Esimie Eccellenze,

mi chiamo Vittorio Calvaruso, ho 64 anni e dall’età di 11 ho sempre lavorato.

Inizio col presentarmi perché penso che anche Voi, come i più, non mi conosciate ma penso che anche Voi, come i più, abbiate sentito parlare del “Circo Victor”, quello che una certa parte della stampa, succube dell’animalismo ideologico, ha definito “il circo degli orrori”. Quello al quale, lo scorso 5 agosto, il NIRDA ha portato via tutti gli animali.

Ebbene Eccellenze, sono a scriverVi non tanto per farVi presente che già in più occasioni, ho subito sequestri che mi hanno messo in ginocchio e che poi, in sede di giudizio, si sono dimostrati ingiusti non tanto per farVi sapere che in quest’ultimo caso, quando il veterinario Dr. Brunetti ha tentato di tutelare quantomeno gli animali che gli agenti, durante il sequestro, stavano maltrattando, è stato da questi spinto brutalmente a terra, ammanettato e trascinato fuori dalla struttura, in modo che non potesse assistere sono a scriverVi soprattutto per farVi sapere che il “Circo Victor” non è un camion e un tendone!…: il “Circo Victor” sono io, mia moglie e i miei tre figli di 18, 13 e 11 anni.

Il “Circo Victor” è una famiglia che ama i suoi animali perché questi hanno dato la felicità a migliaia di bambini e di adulti, perché hanno dato da mangiare a noi e ci hanno permesso di pagare le tasse che paga ogni onesto cittadino.

Ora questi animali ci sono stati portati via su spinta delle stesse persone che si oppongono al controllo di colombi che razzolano tra le immondizie cittadine o di gabbiani che albergano nelle discariche perché, a detta loro, i nostri uccelli potevano portare malattie al pubblico, ipotesi tra l’altro sfatata dagli esami dell’Istituto zooprofilattico. Hanno detto anche che noi deteniamo gli animali in modo incompatibile per la loro natura e poi loro, dopo averli catturati in malo modo e strappandoli le penne, li hanno rinchiusi in gabbie ben più anguste di quelle dove erano prima, mentre noi, siamo rimasti senza lavoro e senza un soldo.

Esimie Eccellenze, non so se a Voi interessi o meno la sorte di quegli animali, se Vi interessi o meno il costo sostenuto per operazioni come quella che ho subito io o l’ammanco di entrate delle tasse che da adesso non potrò più pagare, ma so che quando un’attività non è gradita, lo Stato concede ai lavoratori dei fondi per la riconversione dell’attività stessa e dei sussidi per la sussistenza delle loro famiglie.: se lo Stato Italiano è d’accordo che l’ideologia animalista abbia il sopravvento su certe attività produttive ed è d’accordo di investire dei soldi pubblici perché ciò avvenga, dovrebbe anche dare a chi lavora la possibilità di sopravvivere.

Sperando tanto che raccogliate il mio appello, saluto cordialmente. Vittorio Calvaruso

 

Fonte: FederFauna

22/08/2009 22.50.18

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