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CIRCUS CONELLI 2016: Nuove foto dello spettacolo

Cirque Eloize, Rain

Teatro e circo, acrobazia e danza, giocoleria e musica: tutto questo e altro ancora è Rain, che riesce a trascinarci nel mondo magico dei sogni e dei ricordi infantili, unendo l’abilità acrobatica alla sensualità e alla poesia. Lo spettacolo è già stato rappresentato circa 500 volte in oltre 30 Paesi, conquistando il titolo di show-rivelazione nel 2005 a Broadway, dove ha messo d’accordo il pubblico e la sofisticata critica americana, guadagnandosi tre nomination al prestigioso Drama Desk Award.

Rain è il secondo capitolo della “Trilogia del Cielo” (con Nomade e Nebbia), che Daniele Finzi Pasca ha scritto e diretto per Cirque Eloize, compagnia canadese di noveau cirque, ossia senza animali (Eloize è una parola in patois acadien, il dialetto francese parlato dagli abitanti francofoni delle province marittime del Canada indica il fenomeno meteorologico chiamato “lampo diffuso” o “lampo di calore”). Finzi Pasca è stato l’autore della cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici invernali di Torino 2006, l’ideatore dello spettacolo itinerante Corteo per il Cinque du Soleil e dirigerà l’evento inaugurale dei festeggiamenti per il 150° anniversario della nascita di Cechov nel 2010

Scordatevi il cielo plumbeo quando piove e la pioggia che ci deprime e ci irrita, Rain è il divertimento assoluto che traspare negli occhi dei bambini quando sguazzano nelle pozzanghere, corrono sotto l’acqua o accolgono con la bocca aperta le gocce che cadono dall’alto. Una sensazione di libertà e voglia di giocare che si ritrova in ogni singolo numero, da quelli più acrobatici a quelli più poetici, da quelli divertenti a quelli venati di malinconia.

Finzi Pasca si ispira alle immagini della propria infanzia, sfogliando le pagine della memoria: in un teatro, una compagnia di artisti circensi prova uno spettacolo. “Amo ancora quella sensazione di libertà – le scarpe piene d’acqua, i vestiti inzuppati, i capelli fradici. ‘Lascia che piova’, usavamo dire. Era come se qualsiasi cosa il cielo ci regalasse fosse benaccetta, sole o pioggia, non faceva differenza. Le cose più inaspettate venivano dal cielo: messaggi, segni, promesse. Sul nostro palcoscenico non cadrà solo la pioggia. Pioveranno anche sorprese. A casa nostra chiamavamo questa bellissima e dolce malinconia che si prova mentre si guarda il tramonto “pioggia negli occhi”. Voglio che questo spettacolo sia come una carezza, semplice, diretta, piena di sensualità e di tenera speranza”, dichiara il regista.

E dal cielo di Rain piove veramente di tutto: messaggi scritti su fogli colorati, scarponi, persone. Tutto cade e si ferma al suolo. Sul palco (con scene e costumi che rievocano la Bella Epoque, luci evocative dalla scelta cromatica fra il bianco, il nero e il rosso) i quattordici artisti circensi (Natalia Adamiecka, Jocelyn Bigras, Nicolas Boivin Gravel, Ashley Carr, Emilie Grenon Emiroglu, Jean-Philippe Labelle, Nadine Louis, Sandrine Mérette, Bartlomiej Pankau, Samuel Roy, Anna Ward, Jacek Wyskup)ruotano in cerchi oscillanti, si arrampicano su morbidi nastri, restano in equilibrio su scatole che contengono il mare, eseguono difficilissimi tripli salti mortali ma scendono sempre a terra, ironizzando sul mondo del circo e sui suoi abitanti e dimostrando di essere non solo straordinari acrobati ma anche cantanti, attori, ballerini e musicisti.

Uno spettacolo fatto della magia del circo, della poesia del teatro, dell’incanto di giochi scenici delicati e sorprendenti, che culminano in un reale e inatteso acquazzone finale, che trasforma tutti in bambini. Non più giocolieri e acrobati professionisti, quindi. A popolare il palcoscenico inondato sono ragazzini in pantaloncini e canottiera, che giocano sotto l’acquazzone estivo annunciato da comiche nuvole gonfiabili, tenute come palloncini al filo da un viandante sbadato, che le scuote fino a farle cozzare, ritrovando e restituendo al pubblico lo spirito puro e gioioso della fanciullezza.               di antonella fassi

delteatro.it

23/03/2009 22.33.17

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