FESTIVAL INTERNAZIONALE. Erdeo, Natale, Ivan e Andrea Pellegrini hanno conquistato uno dei più prestigiosi riconoscimenti mondiali. «Un premio che ci gratifica dopo anni di sacrifici» Laurea a Montecarlo per i quattro fratelli d’oro |
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di Enrico Giardini
Adesso scoppiano. Pensi questo dei muscoli pettorali e dei bicipiti di Erdeo Pellegrini, quando sorregge i suoi tre fratelli appoggiati sulle mani, sulle gambe e sulla testa, immobili, a disegnare figure e composizioni di corpi che sembrano progettati a tavolino. Uno schizzo di Leonardo da Vinci. Dimostrazione perfetta di agilità e statica. Sono loro, i fratelli Pellegrini, Erdeo, 42 anni, e poi Natale, Ivan e Andrea rispettivamente di 40, 37 e 36, i vincitori del Clown d’Oro al 32° Festival internazionale del circo di Montecarlo.
L’edizione 2008 della rassegna del Principato di Monaco, che vede in prima fila fra il pubblico la famiglia reale monegasca con il Principe Alberto e la sorella minore Stephanie, presidente della giuria, ha parlato ancora italiano, dopo i riconoscimenti assegnati fra gli altri alla famiglia circense veronese dei Casartelli. Un po’ siciliani e un po’ sardi, i fratelli Pellegrini sono imparentati anche con gli Orfei. Hanno cominciato come cavallerizzi, poi si sono dedicati soltanto all’equilibrio. Hanno la sede prevalente in Svizzera.
Torso nudo, pantaloni aderenti bianchi, abbronzatissimi nei loro muscoli scultorei, i Pellegrini sfidano le leggi della fisica con leggerezza e disinvoltura, per dare corpo alle più audaci combinazioni di mano in mano e di equilibrio sulla testa. «Ci alleniamo due ore e mezza-tre al giorno», dice Erdeo, dietro le quinte del Gran Galà di Montecarlo, che porta in pista il meglio dell’intera settimana di spettacoli. «Il nostro è un lavoro, ormai da vent’anni, e alla passione bisogna aggiungere la costanza. Certo, nessuno di noi è sposato, perché avere una famiglia ora, e conciliarla con il circo, sarebbe difficile». Per i Pellegrini quello assegnato quest’anno a Montecarlo è un premio alla carriera. Hanno partecipato per la prima volta 15 anni fa alla rassegna monegasca, creata dal Principe Ranieri, grande amante del circo, e portata avanti ora dai figli. «Siamo partiti dall’Italia, poi abbiamo lavorato negli Stati Uniti d’America, in Svizzera, Francia e Germania, cercando sempre di tenere alta la qualità dei nostri spettacoli, il che alla fine ha pagato», dice Erdeo. «Attenzione, però: piedi per terra, mai pensare di essere arrivati. Un altro aspetto importante è l’armonia con cui lavoriamo insieme. Finora non è mai mancata e questa è una componente importante per avere successo».
Ma perché i Pellegrini non lavorano nei circhi italiani? «Lo dico senza voler essere presuntuoso, ma in Italia non ci sono piazze al nostro livello. Alla fine è una questione economica, di budget, e non tutti gli organizzatori possono permettersi il nostro spettacolo. Però negli ultimi anni siamo venuti in Italia, in locali, teatri, musical e fiere, dove portiamo con noi anche altri artisti. Ci sono organizzatori che cercano di introdurre qualche novità. Anche questo è un modo per creare interesse per il circo». Ma qual è ancora oggi, per Erdeo Pellegrini, il fascino del circo? «Gli odori. Degli animali, della pista», conclude l’artista, «mi piace il senso del reale che si percepisce nel circo, uno spettacolo dal vivo, sotto gli occhi del pubblico che si emoziona. Ogni sera rischiamo e ogni sera è diverso».
da: “L’Arena”, 01/05/2008
01/05/2008 23.47.12
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