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CIRCO CON PIRANHA: PRESIDENTE CIRCHI, NORMATIVE PIU’ SEVERE

 

 

 (ANSA) – ROMA, 26 MAR – “Nell’esprimere la nostra vicinanza

e solidarietà alla famiglia bulgara schiavizzata e nel chiedere con forza che la giustizia faccia rapidamente il suo corso nei confronti del circo Marino, sollecitiamo il Parlamento che si insedierà, a dimostrare quell’attenzione che altri paesi europei hanno già dimostrato”. Lo afferma il presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Egidio Palmiri, sul caso del circo Marino che ha costretto una ragazza bulgara ad immergersi in una vasca di acqua gelida con all’interno pesci piranha e ridotto in schiavitù la sua famiglia. “Teniamo a precisare – spiega Palmiri – che il circo in questione non è mai stato accettato all’interno dell’associazione nazionale di categoria, l’Ente Nazionale Circhi, e quindi non ne ha mai fatto parte. Purtroppo, dopo l’entrata in vigore del decreto Bersani che ha liberalizzato le autorizzazioni che consentono di ottenere la licenza per gestire un circo, chiunque può improvvisarsi circense e aprire una struttura”. “In precedenza – continua – per poter aprire un circo bisognava aver lavorato in un complesso circense, fino a 500 posti, per cinque anni o per dieci anni in uno con oltre 500 posti.  Fin dal primo momento dell’entrata in vigore del decreto, l’Ente Nazionale Circhi ha criticato il provvedimento sostenendo che avrebbe inciso negativamente favorendo il peggioramento, e in alcuni casi il degrado, della qualità delle strutture circensi e della loro conduzione. Questo si è puntualmente verificato”. “In un settore sano, che continua a raccogliere il favore

del pubblico – sottolinea Palmiri – e successi artistici a livello internazionale (nelle ultime edizioni il prestigioso Festival di Monte Carlo ha assegnato la statuetta d’oro sempre ad artisti italiani), si sono inseriti soggetti che col circo non hanno nulla a che spartire e che anzi danneggiano pesantemente la categoria. Verso costoro chiediamo da tempo normative più severe e controlli, senza purtroppo trovare ascolto. Il settore attende ancora la revisione di una legge, che ne regola l’attività, che risale al 1968. Vari disegni di legge giacciono in Parlamento da anni e si rimpallano di legislatura in legislatura”.

“Il 19 aprile in tutto il mondo si celebra il circus day: ci auguriamo – conclude Palmiri – che questa possa essere l’occasione perché anche l’Italia si accorga della ricchezza artistica e culturale della tradizione circense e dedichi al settore anche la necessaria attenzione legislativa”.(ANSA).

 

Comunicato ANSA

Fonte: Ente Circhi

28/03/2008 19.25.49

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