In manette padre, figlio e genero, titolari del “Marino” accusati di aver ridotto in schiavitù una famiglia bulgara
Salerno, scoperto circo degli orrori ragazza nella vasca con i piranha
La sorella minorenne costretta a fare il suo numero con rettili e tarantola
Carabinieri davanti alla vasca dei piranha
SALERNO – La sorella maggiore, una ragazza bulgara di 19 anni, era costretta a fare il suo numero in una vasca piena d’acqua gelida tra i piranha, rimanendo per tutta la durata dell’esercizio con gli occhi chiusi per vincere la paura. E se tentava di emergere veniva trattenuta con forza sott’acqua. La sorella più piccola, ancora minorenne, era invece costretta a stare in un invaso mentre le si rovesciavano addosso numerosi rettili e anche una tarantola. Un vero e proprio circo degli orrori i cui titolari sono stati arrestati con l’accusa di aver ridotto in schiavitù una famiglia bulgara.
E’ stata la segnalazione di uno spettatore, rimasto colpito dalla violenza con cui il gestore del circo durante lo spettacolo ha spinto in acqua la ragazza tra i piranha, a far partire le indagini della procura di Salerno e dei carabinieri di Eboli. L’inchiesta ha portato all’arresto di tre persone e alla denuncia di altre tre a Petina, nel Salernitano. In manette sono finiti Enrico Raffaele Ingrassia, 57 anni, il figlio William, 33 anni, entrambi di Santa Croce di Magliano in provincia di Campobasso, e il genero Gaetano Belfiore, di 25 anni, di Lucera (Foggia). I tre sono i titolari del circo “Marino”.
Dopo aver ricevuto la segnalazione dello spettatori i carabinieri in borghese, insieme a mogli e figli, hanno comprato i biglietti e hanno assistito allo spettacolo circense che intanto aveva fatto tappa a Petina. I militari hanno anche filmato le vessazioni subite dalla ragazza e dalla sorella di 16 anni. Poi il blitz e le manette. E la scoperta che anche i genitori delle due giovani erano ridotti in schiavitù dai gestori del circo.
La ragazza è stata operata due volte di tumore all’apparato uditivo, e la paura dell’acqua fredda (tenuta a temperatura bassissima per neutralizzare i pericolosissimi pesci) insieme ai piranha che le nuotavano intorno l’hanno indotta a ribellarsi agli ordini del proprietario del circo. Per questo l’uomo l’aveva spinta in acqua con violenza durante uno spettacolo a Sicignano degli Alburni, nel salernitano, facendo scattare l’ira dello spettatore e le indagini dei carabinieri.
Mentre le ragazze erano costrette a esibirsi in situazioni pericolose senza alcuna preparazione specifica, il padre si occupava di montare e smontare il tendone e di pulire gli animali, e sua moglie cucinava per la collettività, puliva i camper e trasferiva gli animali dalle gabbie al tendone. Inoltre, l’intera famiglia era costretta a svolgere turni massacranti di lavoro per 15-20 ore al giorno, ricevendo soltanto 100 euro alla settimana, rispetto ai 480 euro pattuiti, perché i titolari del circo sostenevano che la differenza dovevano darla alla donna bulgara che li aveva reclutati.
La famiglia viveva in due cassoni di autocarro, sottoposti a sequestro, in pessima situazione igienico-sanitaria. Sempre secondo gli investigatori, analoghe vessazioni erano state riservate ad altre persone provenienti dall’Europa dell’Est, che sarebbero però riuscite ad allontanarsi. Nel corso dell’operazione condotta dai carabinieri e coordinata dal sostituto procuratore Mariella De Masellis, della Direzione distrettuale antimafia di Salerno, sono stati sequestrati documenti, telefoni cellulari e computer, che sono ritenuti dagli inquirenti utili per gli ulteriori approfondimenti investigativi.
da: “Repubblica”, (25 marzo 2008)
27/03/2008 10.45.03
Se questo articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi social utilizzando i bottoni che trovi qui sotto
More Stories
Stampa: Circo Sandra Orfei “bloccato” a Caltanissetta: I nostri animali stanno bene
Stampa: Casale Monferrato. #CoronaVirus – la 5a ed.ne di Fantasy rinviata ad aprile 2021
Stampa: Siracusa. Spettacoli a distanza di Loris & Lucilla