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A SALERNO

Famiglia bulgara in schiavitù
salvata dagli aguzzini del circo

Tre arrestati per tratta internazionale di esseri umani e riduzione in schiavitù: obbligavano 4 persone a lavorare anche 20 ore al giorno. Una 19enne costretta a fare il bagno coi piranha, una 16enne a esibirsi coi serpenti

Un pitone SALERNO, 25 marzo 2008 – Una famiglia di bulgari è stata salvata dagli aguzzini che la tenevano segregata e ridotta in schiavitù all’interno di un circo equestre. Tre persone sono state arrestate e altre tre sono state denunciate per tratta internazionale di esseri umani e riduzione in schiavitù. È successo a Petina, nel Salernitano dove da tempo si è insediato il circo ‘Marinò. I carabinieri della compagnia di Eboli hanno smantellato questa organizzazione che operava tra la Bulgaria e l’Italia.

I tre arrestati sono i titolari del circo Marino: Enrico Raffaele Ingrassia, di 57 anni, William Ingrassia 33 anni e Gaetano Belfiore, 25 anni. I denunciati sono la figlia di 27 anni di Ingrassia e due cittadine bulgare. Le indagini sono state condotte dal pm della Direzione distrettuale antimafia di Salerno Mariella De Masellis. La famiglia di bulgari sottoposta a schiavitù dall’inizio del 2008 è composta dai genitori e da due figlie, una di 19 e l’altra di 16 anni.

Alla famiglia bulgara era impedito di uscire ed era costretta a svolgere turni di lavoro massacranti: 15-20 ore al giorno per un compenso di 100 euro la settimana al posto delle 480 concordate. I carabinieri sostengono che i titolari del circo si sarebbero giustificati per la riduzione di «stipendio» dicendo che la differenza era data alla donna bulgara che li aveva reclutati. Gli investigatori avrebbero anche accertato che i bulgari vivevano in uno stato di “sottomissione nei confronti dei loro padroni”.

 
La ragazza di 19 anni era costretta ad immergersi in una vasca trasparente, riempida di acqua gelida, con all’interno pesci piranha.
La giovane era costretta per tutta la durate dell’esercizio a tenere gli occhi chiusi per vincere la paura. Se tentava di emergere veniva ricacciata in acqua da Enrico Ingrassia.

 

La minore di 16 anni era invece costretta a sopportare sul suo corpo rettili e tarantole. Nel corso di uno spettacolo fu anche morsa da un serpente. I bulgari vivevano in due cassoni di autocarri, tenuti in una pessima situazione igienico-sanitaria. Tra l’altro al momento dell’arrivo dei carbainieri sono stati trovati anche degli scarafaggi.

A violenze erano sottoposte anche altre persone provenienti dall’est Europa poi riuscite a fuggire nel corso del tempo. I carabinieri hanno sequestrato documenti, cellulari e computer che potrebbero essere utili nel proseguo delle indagini. La famiglia bulgara è stata trasferita in una struttura protetta. I tre arrestati sono stati rinchiusi nel carcere di Salerno.

da: “Quotidiano Net”, 25/03/2008

27/03/2008 13.00.29

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