Interviene pure l’Enpa
Avvistato un ippopotamo nelle campagne di Camporosso: scoppia il caso era scappato da un circo
Camporosso – L’animale, COME DA NOI ANTICIPATO, e’ stato segnalato nella primissima mattinata. Diverse chiamate sono giunte al 118 e alla Polizia Municipale. Sul caso hanno indagato i carabinieri.
Un ippopotamo che passeggiava in strada è stato avvistato da alcuni cittadini, a Camporosso, nelle prime ore del mattino. Numerose (come da noi anticipato) sono state le segnalazioni giunte alla polizia municipale e ai carabinieri, i quali hanno accertato che l’animale si era allontanato, anche se per poco tempo, da un circo acquatico che aprirà in questi giorni. Sul caso è intervenuta anche l’Enpa, e in particolare: Giovanni Guadagna Responsabile Ufficio Cattività dell’associazione, che parla dei pericoli per l’incolumità e la salute delle persone, dati da animali di questo genere.
“La notizia del presunto preoccupante avvistamento non ci meraviglia affatto – spiega Guadagna – dal momento in cui non è la prima volta che da dalla prigionia del circo scappano animali considerati dalla legge pericolosi per l’incolumità del pubblico, come è nel caso dell’ippopotamo”.
Nei pressi di Camporosso è appena arrivato il circo acquatico Loredana Bellucci il quale non sarebbe coinvolto nella vicenda. “Sicuramente – ha aggiunto Guadagna – una controllata al loro zoo andrebbe data, dal momento in cui finanche nel sito web del circo risulta essere messo in mostra un ippopotamo pigmeo, assieme ad alligatori, pitoni ed altri animali costretti in cattività.”
I circhi italiani, nonostante i numerosi incidenti, anche mortali, continuano a detenere animali pericolosi grazie a un assurdo articolo inserito in una Legge contenitore che nel dicembre 1998 li autorizzò alla detenzione questo nonostante il Ministero dell’Ambiente li avesse ritenuti non idonei. L’Enpa spera che gli avvistamenti dei cittadini di Camporosso siano dovuti a un errore, essendo l’ippopotamo un animale che può rivelarsi, in talune occasioni, molto aggressivo.
Secondo la Protezione Animali, le condizioni in cui vengono tenuti gli animali nei circhi sono inevitabilmente tristi. Costretti in spazi angusti e continuamente spostati, in lunghi viaggi, da un punto all’altro della penisola. Le condizioni di detenzione e le modalità, finora negate, del duro addestramento, unitamente ai congrui contributi che pervengono ai circhi dal Ministero dei Beni Culturali, sono stati pubblicati dall’Enpa in un recente dossier visionabile nella pagine dell’Ufficio Cattività del sito web www.enpa.it.
di Fabrizio Tenerelli
da www.riviera24.it – 22/01/2008
24/01/2008 15.19.43
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