CIRCO AMERICANO UNO SHOW «BELLISSIMO» COME DICE IL TITOLO Tigri e acrobati, un’esperienza che emoziona |
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di Daniela Bruna Adami
Più che uno spettacolo è un’esperienza da vivere. Una “bellissima” esperienza, come recita il titolo del Circo Americano, a San Michele Extra fino al 18 novembre. Lo show si basa su quattro pilastri. Il primo è Flavio Togni, star internazionale tornato al circo di famiglia dopo molti anni di successi statunitensi al Ringling & Barnum: non finisce di stupire la sua grande confidenza con gli animali, in particolare gli elefanti che guida con una lingua sconosciuta, un codice “segreto” che li rende complici del gioco e sorprendentemente leggiadri, nonostante la mole. Flavio è quasi sempre in pista, anzi, nelle piste, visto che l’Americano ne ha addirittura tre, il più grande palcoscenico circense d’Europa: vi porta le sue 5 tigri, altro grande momento dello show, che flirtano con lui come gattine. E soprattutto vi porta i cavalli, con ben quattro numeri, il carosello, l’alta scuola, la piramide equestre (di un’altra troupe Togni, gli Alex), e i cavalli in libertà col fratello Daniele e la cugina Cristina, vera signora dei cavalli, cui basta un cenno della mano per farli danzare. Il secondo pilastro è il clown Davis Vassallo, famoso per le sue apparizioni a Circo su Raitre, irresistibile, da far venire le lacrime dal troppo ridere. Figlio d’arte (il padre Walter è la sua spalla), 28 anni, unisce una mimica facciale strepitosa alle molte abilità circensi, dall’acrobatica all’equilibrio sul filo alla clownerie musicale, ed è capace di entrare in immediata sintonia con gli spettatori coinvolti loro malgrado negli sketch. Ben tre i suoi numeri, uno completamente nuovo, oltre al classico del direttore d’orchestra e alle entrate comiche che ritmano lo spettacolo, che così non ha mai tempi morti. Altra colonna è la troupe di giocolieri russi Gibatulin, padre madre e due figli capaci di far roteare decine di clave e piatti cambiando continuamente il ritmo e la velocità, da lasciare senza fiato. La novità straniera è la troupe cinese di acrobati, purtroppo non arrivati in tempo per il debutto per intoppi burocratici, ma già in scena nel week end. Il quarto pilastro è la regia, firmata da Laura D’Angelo. Lo spettacolo dura due ore che volano via veloci, piacevoli, tanto è composto con buon gusto, curato fin nei dettagli e rodato dall’esperienza dei protagonisti. Lo si vede anche nel quadro finale, Acqua vento e fuoco, dove convivono sei diverse specialità circensi, oltre ai balletti e ai molti effetti speciali, i volteggi aerei degli Elastonauti, il dressage, la danza aerea ai tessuti, il duo “mano a mano”, l’acrobatica a terra, il canto di Tonia Cardarelli.
Due spettacoli al giorno, alle 17 e alle 21, la domenica alle 15.30 e alle 18.30.
da: “L’Arena”, 11/11/2007
11/11/2007 18.05.34
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