di Elisa Malacalza
PIACENZA – L’orchestra dal vivo arreda già di per sè la magica cupola del circo ospite a Piacenza Expo in via Caorsana e accompagna le emozioni, il brivido e l’attesa di un pubblico variegato: le note sono morbide e il repertorio vasto con melodie nostalgiche e moderne. “Moira Orfei è in città, è una gran felicità..” e su questa allegra melodia ognuno trova posto cercando la visuale migliore.
I clown musicali Saly introducono da subito la serata con esilaranti gag, alcune più spontanee e corporali come da tradizione, altre meditate forse con un pizzico di filosofia in più: uno di loro insegue la luce, la cattura in un secchio e la lancia sugli spettatori sembra veramente di essere avvolti da quella luce magica e solo dopo questo “battesimo” di luce si è introdotti a pieno nell’evento.
La fusione con il musical è continua, le ballerine sfoggiano incantevoli costumi, capaci di illuminarsi al buio, la grazia e l’eleganza si intrecciano in ogni numero, soprattutto nell’elemento acrobatico.
L’italianissimo trio Wulber (il cognome sarebbe Vulcanelli) affrontano un triplo salto mortale e un doppio avvitamento con una naturalezza che lascia tutti a bocca aperta: ma la sfida continua e gli esercizi sono affrontati anche al buio dagli acrobati con tute fluorescenti, supereroi capaci di sfidare la gravità.
La componente degli animali è sempre stata fondamentale e vitale nel circo di Moira Orfei, in qualità di membri di questa comunità nomade che oltre che tale sembra soprattutto essere una famiglia allargata e un’utopica città con proprie leggi interne. Cavalli dal pelo lucido, vigili e attenti, cammelli dall’andatura tranquilla, un simpatico ippopotamo pigmeo, fieri stalloni andalusi, elefanti dallo sguardo dolce, tigri da brivido tra cui una rara bianca, pappagalli che volano allegramente tra il pubblico e ballano YMCA: questi i protagonisti assoluti della serata sotto la guida amorevole di Freddy Perris, Gerd Koch e il giovane rampollo di famiglia Stefano Orfei Nones, carattere eclettico premiato per il suo ruolo di addestratore a Montecarlo.
Ancora numeri speciali: quello dinamico di Sherley Dean, abile nel manovrare più cappelli e quello del Duo Kalachev impegnato in un difficile esercizio con la corda aerea interrotto da un vivace e provetto cagnolino.
Nel corso della serata, la Moira nazionale ha fatto una breve comparsa per salutare il pubblico piacentino: all’età di 76 anni ci si chiede se la vera tigre dello spettacolo sia lei! Ma come ha cantato il cantante-conduttore Giorgio Vidali… “That’s Moira!”
da: “Libertà di Piacenza”, 06/10/2007
06/10/2007 21.31.35
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