Circo e sogno con Metamorfosi,
tendenze tra Quebec e Tunisia
Si è sollevato ieri, tra sogno e drammaturgia, il velario di Metamorfosi – 6° Festival di confine tra teatro e circo inventato da Giorgio Barberio Corsetti, in scena fino all’8 settembre al Parco della Musica. Kermesse sperimentale che negli anni ha abituato la platea ad allargare mente e cuore sulle nuove tendenze del circo contemporaneo. Cinque le nazioni ospiti quest’anno, Francia, Canada, Tunisia, Australia e per la prima volta anche l’Italia. La nuova edizione di Metamorfosi – coprodotta da Fattore K e Fondazione Musica per Roma – sconfina dal nouveau cirque francese alla regione del Quebec (culla del Cirque du Soleil) alla giovane e arabeggiante Scuola di Tunisi. Il fiore all’occhiello della rassegna, oltre alle star australiane dello stato di Victoria, è però rappresentato dalla Scuola di Cirko di Torino diretta da Paolo Stratta con la Compagnia Nanirossi. Artisti inediti per le nostre scene e numeri in cui è il corpo a raccontarci il mondo d’oggi. Una riflessione sul conflitto israelo-palestinese, mitigata dallo spirito ludico, verrà offerta stasera dal numero di marionette Court-miracle de cinque a cura della compagnia Le Boustrophèdon (in replica domani). E sempre stasera dieci artisti della scuola tunisina proporranno Halfaounie mise en piste a cura di Gilles Baron.
Info www.auditorium.com
Alessandra Miccinesi
Da “City”
03/09/2007 23.54.24
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