A PALAZZO ROBERTI
Così l’arte di Miloud ha riacceso le speranze di tanti ragazzi di strada
Bassano
Anche quest’anno Roberti ha voluto sensibilizzare bambini, giovani e adulti con la lettura di un libro.
Franca Perini e Cristina Bellemo hanno raccontato la storia di Miloud Oukili, un ragazzo che con paio di buffe scarpe e un naso rosso ha acceso la speranza di moltissimi bambini di strada.L’autrice del testo, Enrica Visintainer, racconta come quel giovane francese si sia accostato al mondo del circo e con le arti apprese abbia saputo toccare i sentimenti di bambini emarginati ed etichettati negativamente come “bambini di strada”.Miloud nasce a Parigi nel 1972, da madre francese e padre algerino. Si diploma alla scuola delle arti circensi di Annie Fratellini e nel 1992 si trasferisce in Romania per lavorare all’associazione Handicap International come animatore in orfanotrofi, ospedali e centri per disabili. Come racconta lo stesso libro di Enrica, il pagliaccio dal cuore tenero, durante gli spettacoli di strada a Bucarest, incontra i bambini e i ragazzi dei canali.E’ proprio con questi ultimi che quattro anni dopo “Miloud rispetto”, soprannome datogli dai bambini, crea la “Fondazione Parada” (www.parada.it), luogo di ascolto diurno, accoglienza, protezione e soprattutto un posto in cui ogni fanciullo diseredato e solo possa cominciare a progettare con solide basi educative un futuro migliore per se stesso.Anche dopo aver dato luogo ad una così importante fondazione, dopo aver ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra i quali il premio Unicef Dalla parte dei bambini nel 1999, e dopo aver ricevuto dall’università di Bologna, associata a Patch Adams, la laurea honoris causa in Scienze dell’educazione, Miloud rimane una persona umile che si racconta come qualcuno che ha organizzato solamente qualche “spettacolino”.
«Li ho ascoltati, non gli ho fatto domande e ho cercato di dar loro fiducia in loro stessi» spiega il protagonista riferendosi al suo più “grande pubblico”: i bambini di strada. «Per la maggior parte di questi ragazzi, fare uno spettacolo significa avere la possibilità di dire, di fare, di essere e di esprimersi». Durante tutta la rappresentazione il giocoliere alla Chaplin ha mostrato come con i soli movimenti del corpo e delle espressioni facciali si possa far commuovere e allo stesso tempo far gioire un pubblico, che con il passare del tempo è asceso sempre più nella partecipazione dell’evento con applausi, risa e segni stupore.La giornata ha avuto svariati obbiettivi, far conoscere la fondazione Parada, riuscire a stabilire un contatto tra realtà diverse e anche per raccogliere dei fondi, ma soprattutto per esplicitare quanta necessità d’aiuto abbiano i bimbi di strada. Ricordiamoci, sottolinea lo stesso Miloud per chiudere l’incontro, che «il bambino che è nelle strade oggi, domani sarà un delinquente» perciò, come insegna il libro “Miloud e i piccoli clown di strada” alle future generazioni, «per diventare grandi per davvero» è necessario imparare ad aiutare il prossimo, diventare autonomi e riuscire a trasmettere queste due arti.
Marco Parolin
Da Il Gazzettino on line del 12/06/07
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