La festa greca non finisce mai: in 50mila per vedere 16 coppe
Se poi, sul far della sera, a San Siro, ingresso praticamente gratuito, 1 euro da donare a fondazione Milan, si presentano in 50mila (che non si fanno scoraggiare neppure dalla pioggia che comincia a cadere dopo le 22), allora si può ricominciare tutto da capo. E poco importa se ogni tanto lo striscione avvelenato diventa un coro liberatorio. A Barcellona, nell’89, tutto il Camp Nou rese omaggio indirettamente al rivale per eccellenza Peppino Prisco. Teo Teocoli, uno dei reduci di Atene, finito sulla nave insieme con giornalisti ed ospiti, e Federica Fontana accompagnano tutti per mano a uno spettacolo da circo paesano con artisti internazionali tra cui Gioia Orfei, tra balletti e mangiatori di fuoco. A salvare le sorti dello spettacolo la magica esposizione delle sette coppe dei Campioni, accompagnate dai loro storici esponenti, Cesarone Maldini per la prima di Wembley e via via tutte le altre, di Madrid e di Vienna, di Manchester 2003 fino all’ultima. Gli striscioni degli ultrà sono tutti per Gattuso, il boato della folla per Ancelotti (nell’insolito ruolo di cantante) e Pippo Inzaghi che chiudono la rassegna della gloria milanista. Dal Milan schierato in parata solenne arriva un grazie gigantesco. Senza i settantamila che nell’agosto scorso si presentarono per il turno preliminare con , forse non ci sarebbe stato l’epilogo di Atene. E questa riconciliazione pubblica e privata del Milan con la sua storia più autentica e la sua dimensione di fuoriclasse del calcio mondiale sarebbe stata rinviata. E invece continuano a essere i migliori anni della loro vita da milanisti.
Da Il Giornale.it del 26/05/07
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