Addio a Willy Togni. Il «re» degli elefanti
IL PERSONAGGIO. Trapezista e domatore, fondò il Circo Americano. Alle 14 i funerali a Sona
di Daniela Bruna Adami
Sona. Si svolgono oggi alle 14 alla chiesa parrocchiale di Sona i funerali di Willy Togni, uno dei fondatori del Circo Americano, morto a Verona l’altro giorno a 77 anni dopo una malattia fulminante. Per dare l’ultimo saluto a questo grande artista, appartenente ad una delle famiglie circensi italiane più famose al mondo, saranno presenti tanti circensi, artisti, direttori, amici, rappresentanti dell’Agis e dell’Ente nazionale circhi. E naturalmente la numerosa famiglia Togni. Willy era figlio di Ferdinando e fratello di Enis (direttore del Circo Americano), di Adriana e di Bruno (scomparso alcuni anni fa). Lascia due figli, Marco, noto acrobata al trampolino e ai tessuti, e Loris, illusionista di fama, attualmente impegnato in un’importante tournée in Cina con uno spettacolo proprio.
«È un grande lutto per la famiglia Togni e per il mondo del circo» dice Egidio Palmiri, presidente dell’Ente nazionale circhi, che racconta: «Willy è stato uno straordinario ammaestratore di elefanti, passione che ha trasmesso al nipote Flavio. Artista versatile, fu anche volante e acrobata a terra, poi si specializzò nell’illuminotecnica, diventando responsabile delle luci del Circo Americano». Palmiri lo conobbe nel 1945, quando iniziò il rapporto professionale con i Togni: «Era una persona molto modesta, pur possedendo eccezionali doti artistiche. Lavorò al circo di famiglia, il Circo Ferdinando Togni, e poi dagli anni Sessanta all’American Circus. Persona molto generosa, è stato uno dei sostenitori dell’Accademia d’arte circense, alla quale all’inizio diede materiale per avviarla».
Adriano «Willy» Togni scese in pista con i suoi elefanti fino al 1976, quando passò definitivamente il testimone al figlio di Enis, Flavio, oggi ammaestratore di elefanti, cavalli e tigri famoso in tutto il mondo, star del circo statunitense «Ringling Bros. and Barnum & Bailey», quattro volte premiato al Festival di Montecarlo, la prima volta a soli 16 anni proprio con un numero di elefanti e cavalli. «Ho imparato molto dalla sua esperienza» ricorda Flavio, «e gli ho anche fatto da assistente per due anni durante gli spettacoli. Lo zio Willy resta ineguagliabile, unico al mondo ad aver lavorato in pista con 22 elefanti. E poi era bello, sempre sorridente, grande artista e personaggio carismatico, che sapeva stare in scena. Un vero maestro».
Willy Togni sarà sepolto a Sona, dove riposano anche i genitori e il fratello Bruno.
da: “L’Arena”, 04/05/2007
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