Tutti gli esperti non hanno dubbi: «Non c’è maltrattamento»
GROSSETO. Elefantessa ammalata al circo Orfei. Ieri mattina pool di veterinari al suo capezzale in seguito all’esposto presentato dalla Lav. Erano presenti la vicecomandante del Corpo Forestale dello Stato (ente competente per gli animali in via di estinzione), dottoressa Baldassarri, il perito nominato dalla Procura, dottor Marco Aloisi, i dottori Scopetani e Piccini presenti in qualità del servizio veterinario locale. Tutti d’accordo: non si è in presenza di maltrattamento di animali e il pachiderma, che presenta lesioni ad un arto, conseguenza di malpostura probabilmente di origine genetica, è sottoposto a terapie corrette. Il dottor Aloisi, nominato in quanto specialista in malattie di animali esotici, è anche il direttore del Centro di recupero della fauna selvatica di Semproniano, dove sono state accolte alcune delle tigri sequestrate a Latina. Dell’elefantessa dice: «Segue una cura corretta ed è ben tenuta». Aloisi concorda anche sulla necessità di sostenerla con un’impalcatura dotata di cinghie sottopancia, in modo che non gravi, col suo enorme peso sull’arto ammalato. «I travagli (così si chiamano le implacature in questione) – dice – servono ad evitare che l’animale si appoggi troppo sul posteriore». Perché? «Perché se lo facesse le zampe gonfierebbero e la lesione non guarirebbe. Importante anche che abbiano allestito un travaglio mobile, dotato di ruote, in modo che l’animale possa fare movimento». Insomma, a parere di Aloisi, la cura del pachiderma, che si porta dietro tare antiche, è idonea. Ma che fine farà l’elefantessa Hadja, al centro, suo malgrado, di tanta bufera? Il circo ha assicurato che verrà trovato per il pachiderma, che non potrà mai lavorare, un luogo idoneo. «Decisione giusta, ma non perché – dice Aloisi – il viaggiare con le accortezze che ho visto in essere possa farle del male, ma, per evitarle anche questo disagio». «D’altra parte – ha aggiunto – mi è stato riferito che tutto ciò era già in programma». Dal circo confermano. «Sono mesi – afferma Giorgio Vidali – che stiamo cercando una struttura idonea, con personale idoneo. L’abbiamo trovata e già comunicata alle autorità competenti. È questione di poco, mancano soltanto pochi dettagli per il trasferimento». Vidali non vuol dire quale sia il luogo. «Mi scusi – afferma – ma siamo molto amareggiati dai continui attacchi. Gli esperti non hanno ravvisato maltrattamenti. È questo che conta. E basta». Cosa significa un luogo idoneo e personale idoneo? Lo chiediamo ad Aloisi. «È chiaro – risponde – un pachiderma ha bisogno di personale molto esperto, sia per la cura, sia per l’approccio. L’elefante, anche per la sua mole, può essere buono e, nel contempo, molto pericoloso». I veterinari dell’Asl, intanto, fanno avanti e indietro dal circo. «Come sempre – dice il dottor Piccini – quando arriva un circo». Spetta a loro, infatti, verificare il buono stato di detenzione degli animali, pena il sequestro. Ieri Piccini ha valutato, nell’ambito della commissione provinciale spettacoli, lo stato dell’intero parco animali. «E – dice – li ho trovati in buone condizioni generali e detenuti secondo le norme vigenti». Per quanto riguarda l’elefantessa nella tarda serata di ieri è arrivato anche il dottor Maurizio Chiesa, uno dei massimi esperti italiani di animali esotici, che l’ha in cura da tempo per volontà di Nones. La Lav, contraria, comunque sia, ai circhi con animali, conferma il volantinaggio oggi pomeriggio davanti al Circo di Moira Orfei, allestito in piazza Barsanti, e il presidio con lo striscione che invita ad un circo di soli virtuosisti.
da: “Il Tirreno”, 17/03/2007
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