Paura per un coccodrillo e un ippopotamo: ma gli allacci alla condotta erano abusivi
Animali del circo a secco, Aset toglie l’acqua
FANO – Un coccodrillo e un piccolo ippopotamo senz’acqua: nemmeno fossero in un deserto! I due animali, insieme a un cavallino, una zebra, due asinelli e ad un cammello, si trovano nella pista dei go karts, dove da una decina di giorni ha installato le sue tende il Circo “Savio”, una impresa a carattere famigliare che lavora nel settore dei circhi equestri da quattro generazioni. Ebbene tre giorni fa l’Aset ha staccato l’acqua a tutta la compagnia, in quanto il responsabile non aveva stipulato il contratto di fornitura. Sembrerebbe una prassi normale. “Invece non lo è – ha protestato il responsabile della carovana Stefano Savio – tanto è vero che per legge, i Comuni debbono fornire agli spettacoli viaggianti, come appunto i circhi equestri, delle aree opportunamente attrezzate, fornite di attacco acqua, luce, idranti fogne e quanto altro necessario per garantire la vivibilità e la sicurezza di persone e animali!”. Giunto una decina di giorni fa nella nostra città, il Circo Savio, ha svolto tutte le pratiche necessarie alla sua permanenza: ha pagato al Comune una cauzione di 1.500 euro, si è allacciato alla luce e ha tratto l’acqua da un rubinetto munito di contatore che si trovava nei pressi. La prassi, secondo quanto afferma Stefano Savio, è che il consumo, rilevato dallo stesso contatore venga pagato alla fine della sosta. Tre giorni fa sono giunti però i tecnici dell’Aset che rilevando la mancata sottoscrizione di un contratto vero e proprio, il cui costo era di 450 euro, hanno chiuso il rubinetto dell’acqua, lasciando a secco uomini e animali. Per l’Aset infatti il prelevamento dell’acqua, senza contratto, è illegale. Per fortuna ieri mattina sono arrivati i vigili del Fuoco che hanno rifornito i serbatoi del Circo con le loro cisterne. Da notare che all’interno della pista dei go karts vivono in condizioni alquanto precarie e del tutto abusive, in un capottino, 5 o 6 extracomunitari, senza alcun allaccio e senza alcun servizio e quello che è peggio senza alcuna struttura igienica.
da: “Corriere Adriatico”, 16/03/2007
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