Il Circo Togni al Teatro Civico di Tortona
Se conoscessimo la storia del “Circo”, conosceremmo la storia dell’uomo. L’aggettivo “Circo” è vecchissimo! Duemila anni fa Giovenale parlando dei romani diceva “due sono le cose che non debbono mancare al popolo, panem et circenses”, che tradotto significa pane e giochi del circo.
Gli spettacoli erano sempre quelli: corse di carri trainati da cavalli, combattimenti tra gladiatori, uomini contro belve e spericolati acrobati. I “Circhi” erano luoghi molto ampi di forma rettangolare, con al centro dei due lati lunghi un basamento chiamato “spina” attorno al quale si girava per percorrere l’intero perimetro. Talvolta il giro raggiungeva la lunghezza di quasi due chilometri. Di circhi, i romani, ne costruirono in ogni luogo conquistato. Nella stessa Roma ce ne furono diversi, il più conosciuto rimane il “Circus Maximus”. Il “Circo” non poteva mancare era impensabile non avere un luogo deputato per il divertimento, che scaturiva spesso da spettacoli sanguinari. Dal “Circus Maximus” al “Circo Moderno” ne è passato di tempo e fortunatamente anche i gusti e le mode sono cambiate. Anche se il nostro istinto bestiale ancora oggi ci porta ad essere attratti da spettacoli truculenti o dove qualcuno rischia la propria esistenza. Verso la fine del ‘700 Philip Hastley rappresentò quello che comunemente viene indicato come il primo spettacolo di circo dell’era moderna. Hastley all’inizio presentò solo esibizioni equestri, di seguito aggiunse acrobati e giocolieri raccattati dalle varie feste di paese, infine completò il tutto con i comici.cioè i “Clowns”. Per trovarli Hastley venne in Italia e scritturò i più famosi ed i più bravi, veri maestri della commedia dell’arte, la famiglia Franconi. Prima dei clowns lo spettacolo di Hastley attirava il pubblico ed i consensi, ma non riusciva ancora a produrre l’emozione sperata. La magica atmosfera si ottenne solo all’apparire delle figura del clown, che da oltre duecento anni è sinonimo di circo ma anche di quanto più eclettico, fantasioso, e poetico si possa ammirare nello spettacolo. Nel corso di questi anni molti hanno interpretato magistralmente questo difficilissimo ruolo, ricordiamo: Petrolini, Chaplin, Totò, Dario Fo, Grock, Popov, Rivel, Fratellini. Gli spettacoli del circo si sono rappresentati ovunque: sotto il tendone, all’aperto, sulle navi, nelle arene, negli ospedali e nelle carceri, pur di strappare un applauso e un sorriso non si è preteso mai un luogo speciale per presentare la propria abilità. Per alcuni anni in Italia, a cavallo degli anni quaranta e cinquanta, era diventato comune vedere in teatro lo spettacolo circense, che rivaleggiava con le famose riviste dell’epoca.
Ad iniziare questa tradizione fu la famiglia Togni, che sempre in quegli anni portò grandi programmi circensi nei teatri di tutta la penisola: da Torino a Bari, da Trieste a Palermo. A Tortona, nel Teatro Civico, il 10 e 11 Marzo prossimi si ritorna al passato. In quelle due giornate, nel Teatro cittadino, si avrà ancora una volta l’emozione di applaudire uno spettacolo del grande Circo Togni. Nell’ambito delle ricerche sulle tradizioni popolari, tanto apprezzate dal Ministero della Cultura, il gruppo Togni tenta un fantastico esperimento riportando sul palcoscenico di un teatro l’emozione del circo. Cow boy, acrobati, giocolieri e soprattutto tantissimi clowns, vi consentiranno di riassaporare antiche atmosfere gustose e coinvolgenti, e non rimpiangerete di aver fatto quella scelta. Manuela Barlaj, Dudù Togni, i Fabulosos group ed i Los immediatos, sono alcuni dei grandi nomi che compongono il cast della compagnia.
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