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PALAZZOLO. Una lettera degli artisti
Circo da sgomberare Appello al prefetto

 

 

Il circo Truzzi si appella al prefetto di Brescia. Gabriele Gabrielli, artista e capocomico dello spettacolo viaggiante alle prese con un’ordinanza di sgombero emessa dal sindaco di Palazzolo, ha scritto a Francesco Paolo Tronca per raccontare la triste «odissea» della sua compagnia.
Il circo si è dovuto fermare a Palazzolo per assistere Luisa Onofrio, la capostipite della famiglia di artisti. Nata a Brescia, la 78enne, gravemente ammalata, fa la spola dall’ospedale in Chiari. Gabrielli, non accetta di dipendere dall’assistenza pubblica. Vorrebbe lavorare ma l’ordinanza comunale glielo impedisce. «Il circo vanta una lunga tradizione popolare – si legge nella lettera inviata da Gabrielli al prefetto -, ha un rapporto solido con la cultura nazionale e rappresenta la forma di spettacolo più semplice e immediata: il nostro propone clown, un cavallo d’alta scuola, un lama che salta ostacoli, due pony e alcuni cagnolini. Ci siamo esibiti in scuole, stadi e in strada senza mai dare alcun fastidio a persone o cose e senza mai provocare danni. L’inspiegabile rifiuto, accompagnato da una scarsa considerazione per una attività costituzionalmente garantita e protetta, la costituzione protegge le arti e si fonda sul lavoro, ci costringe a chiedere il suo intervento perché ci sia concesso di essere cittadini come gli altri».
Gabrielli denuncia al prefetto che «il primo cittadino ci ha opposto un rifiuto senza spiegazioni e non contento, ha fatto pressione sull’Enel, cui avevamo regolarmente pagato allaccio e consumo, perché tagliasse il collegamento costringendoci così a lasciare la città. L’Enel, ci ha trasmesso un fax scrivendoci che ci rimborsava quanto avevamo pagato, ma dopo le nostre proteste ci ha comunicato che manterrà l’allacciamento, indispensabile per assicurare l’assistenza a mia madre, anche oggi per ore in ospedale a Chiari». Venerdì intanto la carovana si è arricchita di un nuovo ospite: «Qualcuno ha abbandonato un cagnolino – racconta il capocomico – e, nonostante le nostre difficoltà non ce la siamo sentita di scacciarlo. Grazie a Dio c’è chi ci aiuta: un maneggio ci ha offerto ospitalità per i nostri animali che potranno così muoversi con maggior libertà». g.c.c.

 

da: “BresciaOggi”, 30/12/2006

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