Renzo Martinelli ha cominciato a girare in Romania. Lo vedremo al cinema e in tv
Primo Carnera, il gigante buono diventa film
ROMA – Il gigante buono, il leggendario Primo Carnera, il Rocky Balboa friulano che fece grande la boxe italiana vincendo il titolo mondiale in pieno fascismo rivive in un film che Renzo Martinelli ha cominciato a girare in Romania e che avrà una versione cinematografica internazionale e una televisiva in due parti in onda su Canale 5 nel 2007. “Quando Giovanna Maria Carnera, la figlia 62enne di Primo, ha conosciuto Andrea Iaia, l’attore pugliese che interpreta suo padre si è messa a piangere tanto l’ha trovato somigliante – dice Martinelli a Bucarest in una pausa di lavorazione – e io dovrei andare a Lourdes per essere riuscito a trovare un attore alto più di 2 metri, che sa l’inglese, sa recitare e pure boxare. La somiglianza di Andrea è impressionante e sarà una sorpresa anche per il pubblico sportivo”. Proprio oggi che cade il centenario della nascita di uno dei pugili più amati di sempre, Martinelli racconta il suo film, “una storia del pugile ma anche e soprattutto dell’uomo, nato da una famiglia modesta, a Sequals in provincia di Pordenone, divenuto da ragazzo un fenomeno da baraccone per la sua altezza e la sua possenza, scoperto in un circo da Paul Journeè, divenuto campione senza perdere umiltà, bontà e gentilezza”. Nel film Anna Valle interpreta sua moglie Pina, il premio Oscar Murray F. Abrham il suo scopritore, Paul Sorvino è il proprietario del circo in cui lavorava, Burt Young fa il manager americano, Paolo Seganti l’allenatore, Kasja Smutniak la prima fidanzata promessa sposa che lo denunciò per mancato matrimonio e Antonio Cupo è Max Bear, il suo avversario del ’34 che gli tolse il titolo mondiale vinto a 27 anni il 29 giugno ’33 battendo al 6ø roung Sharkey. Martinelli, che dopo ‘Porzus’, ‘Vajont’, il recente ‘Il mercante di pietre’, non smette di sognare un cinema italiano in grande, sogna di attirare al cinema tanti giovani che magari non sanno neppure chi è stato Carnera, “perchè è ora che si dia loro anche un cinema di valori in quest’epoca di disvalori, di motorini a tutti i costi, di reality show e di pasticche”. La storia di Primo Carnera – prosegue il regista e produttore del film con Mediaset e Giuseppe Marra Comunications – “è una storia non anacronistica, fatta di valori forti”.
Da Corriere Adriatico del 27-10-06
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