Circusfans Italia

IL PORTALE DEL CIRCO ITALIANO

Stampa: Intervista a Gigi Cristoforetti

33

Intervista a Gigi Cristoforetti
«Spettacoli di qualità Mi pento solo della scelta degli spazi»

 

«Sono soddisfatto, ma solo a metà. La soddisfazione riguarda i contenuti del programma invece mi pento della scelta degli spazi che hanno ospitato gli spettacoli». Gigi Cristoforetti (nella foto) fa un bilancio a caldo di «PiùFestival», la rassegna da lui diretta per conto del Comune di Brescia venuta a sostituire, dopo sei anni di onorato mestiere, del Circo Contemporaneo.
Cristoforetti ha seguito una linea coerente rispetto alle intuizioni manifestate con del Circo: ha confezionato una rassegna molto intelligente, con punte di grande qualità, che, pur non comprendendo spettacoli in pista, aveva ancora forti riferimenti al «nuovo circo», nel senso della contaminazione dei linguaggi e degli sconfinamenti nella teatralità più pura che contraddistingue il genere.
«Il pubblico ha accolto con entusiasmo la nostra proposta – dice Cristoforetti -, ma era un pubblico giovane, molto disponibile alle provocazioni. Si è pure stabilito un certo feeling tra platea e scena. Addirittura l’altra sera, nello spettacolo “Lola”, il protagonista Santiago Maravilla ha invitato gli spettatori a salire sul palco era quasi mezzanotte e la sala del Sociale era ancora piena».
Cosa, allora, non ha funzionato?
«E’ mancato, rispetto al passato, il pubblico delle famiglie, quello che portava i bambini sotto lo chapiteau».
Torniamo, così, alla questione degli spazi…
«Alla fine mi sono reso conto che l’area del Teatro Sociale e di Piazza Boni ha esercitato un’attrattiva molto limitata sugli spettatori. Probabilmente è un luogo che ancora non ha trovato una propria identità. Sarebbe stato meglio utilizzare, come in passato, la fossa viscontea del Castello o Parco Castelli che, forse perché spazi aperti, corredati da punti di ristoro, avrebbero potuto attirare di più le famiglie nelle serate estive».
Come si è compiuta l’evoluzione del cartellone rispetto alla consuetudine della Festa del circo?
«Il nuovo circo negli ultimi dieci anni ha assorbito una molteplicità di linguaggi, dall’hip hop alla danza, al teatro, eccetera. Ed è venuto del tutto naturale trasferire nel programma di “PiùFestival” tutto questo fermento. Noi abbiamo proposto spettacoli di hip hop per testimoniare la contemporaneità: si pensi, in questo senso, a cosa succede nelle periferie parigine ma abbiamo presentato anche il minimalismo dei “12 piccoli valzer” di Michèle Anne De Mey, in cui rubavamo momenti di intimità a un rapporto di coppia oppure il trash di “Lola”, che colpisce visto su un palcoscenico piuttosto che in televisione. Il programma ha operato uno scarto rispetto alla routine, dando un’attenzione particolare al corpo e in questo credo ci sia stata la continuità con del circo. La discontinuità, lo ripeto, si è verificata nella scelta degli spazi».
Quali sono stati gli spettacoli più interessanti, a suo parere?
«Citerei le marionette di Neville Tranter, che adesso tutti in Italia stanno cercando di invitare. Chissà, forse perché i suoi pupazzi riescono a raccontare in maniera elementare la storia e le sue atrocità, gli incubi, i disagi, le paure che ci portiamo dentro. Ho trovato molto affascinante anche “Erection”, lo spettacolo d’apertura, dove l’interprete prescindeva dal concetto di danza, di acrobazia, di circo, e si muoveva nello spazio con una una purezza astratta».
C’è stata anche una minore risposta del pubblico, in termini numerici, rispetto al passato.
«Senza dubbio. Non ho ancora i dati precisi, ma posso già dire che il calo si aggira intorno al 20-30 per cento delle presenze. Forse bisognava fare meno repliche e allora le sale sarebbero state più piene. Il dato significativo è che, oltre alla diminuzione, c’è stato un cambiamento generazionale degli spettatori: in massima parte, giovani. Gli artisti erano entusiasti a vederne tanti in sala. La cosa è molto positiva, però confesso che avrei preferito una maggiore trasversalità nella composizione del pubblico».
Il prossimo anno apporterete le necessarie correzioni…
«Certo qualcosa bisognerà cambiare, prendendo insegnamento dalla risposta del pubblico e magari ragionando meglio sulla scelta degli spazi».


Antonio Sabatucci

 

Da BresciaOggi del 12-07-06

 

Se questo articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi social utilizzando i bottoni che trovi qui sotto

Translate »
error: I contenuti sono di proprietà di www.circusfans.eu - Contents are owned by www.circusfans.eu.