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Stampa: Il partner? Va addestrato. I trucchi da cani e leoni

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Le strategie usate dai domatori funzionano anche nel rapporto di coppia. La psicologa: alla lunga, però, è dannoso

 

Il partner? Va addestrato. I trucchi da cani e leoni

 

L’esperimento di una giornalista Usa. : ma gli animali imparano prima

 

È scontroso come un orso. Ha la leggerezza di un elefante. È vanitosa come un pavone, pigro come un bradipo. Ed è meglio fermarsi qui, perché nel bestiario della vita di coppia c’è spazio per ben altri animali, e i paragoni non sono sempre affettuosi. Certo, avere una iena che si aggira per casa può non essere piacevole e un gorilla in assetto da guerra non è semplice da gestire. A meno di non sapere come domarli. Nell’era del bridgetjonismo e di Sex and the City , dove uomini e donne si fronteggiano a colpi di rivendicazioni e (tacchi a) stiletto, tra «l’acidità delle donne in carriera» e «i maschi tutti mammoni», si consiglia un ritorno alla natura. La folgorata sulla via di Damasco si chiama Amy Sutherland, è americana, di mestiere fa la giornalista-scrittrice. Ha un marito, Scott, che descrive come «colto, avventuroso, ancora capace di farmi ridere». Ma c’è, come in ogni storia che si rispetti, un «ma»: Scott tende ad essere «ritardatario e lunatico», «soffre di sordità matrimoniale» e «mi gira sempre intorno mentre cucino».
Scenate e rimproveri, ha raccontato Amy al Guardian , si sono presto rivelati inutili, se non controproducenti. Finché sulla scena non sono comparsi delfini e scimpanzé. Vale a dire, gli «allievi» della scuola di addestramento per animali selvatici che la giornalista si è ritrovata, per motivi di lavoro, a frequentare. È lì che Amy ha capito: i trucchi usati per insegnare a una foca a tenere la palla in bilico sul naso potevano funzionare anche su un’altra specie, «testarda ma amabile: quella dei mariti». Le strategie applicate si chiamano «approssimazione» (premiare i piccoli passi: un bacio per ogni calzino raccolto da terra, e alla fine, giura lei, niente più abiti sporchi in giro per casa), «soluzioni incompatibili» (con una ciotola di patatine piazzata davanti alla tv, Scott ha smesso di rompere le scatole in cucina), «reazione minima» (ignorare i comportamenti fastidiosi: se non c’è risposta, svaniranno da sé). Un’evoluzione della tecnica-Sandra Dee, che in Una sposa per due (era il 1962) sfogliava un manuale d’addestramento per cani a caccia di modi per gestire il novello consorte.
«Cani o animali feroci, è comunque una tecnica antica – commenta la psicoterapeuta Gianna Schelotto -. Molte donne usano il sesso così: “non lo fo per piacer mio”, ma per premiare un tuo cambiamento. Le relazioni, però, si basano su qualcosa di meno semplicistico di una dinamica stimolo-risposta. E fare una cosa non in modo spontaneo, ma per ottenere una reazione, alla lunga non è sano». «Se nella coppia non c’è stima e amore reciproco, anche le strategie di “addestramento” diventano negative. Dagli animali, però, ho imparato un trucco importante: essere paziente». In 45 anni di matrimonio con Moira Orfei, Walter Nones le sue tecniche da domatore le ha usate, eccome. «Ma quanto a pazienza – ride – mi sa che ne ha avuta di più lei». La regina del circo rilancia: «Nella mia vita ho lavorato con tigri, foche, elefanti. Mi basta uno sguardo per capirli e lo stesso vale per mio marito». Quanto ai trucchi dell’ammaestramento, «sono gli stessi: non avere paura, non essere assillanti. Anche se a volte – ammette, civettuola – con la mia gelosia, Walter un po’ l’ho infastidito».
Poco male, se alla fine le tecniche pagassero «ma la sensazione è che gli animali imparino prima e meglio – scherza Veronica Pivetti, attrice, doppiatrice e felice proprietaria di tre cani di varia taglia e provenienza -. Probabilmente un marito, dai e dai, a furia di biscotti prima o poi riesci a metterlo seduto. Certo il mio barboncino ha imparato subito, con gli uomini la faccenda è più lunga…». Torna seria: «La differenza è nelle sovrastrutture. Gli animali sono semplici, puri le persone sono più faticose da avvicinare. Un cane inaddestrabile non esiste un uomo inaddestrabile, sì».
Ridendo e scherzando, l’argomento «tocca corde sensibili», scrive Maureen Dowd sull’ International Herald Tribune . La verità è che «entrambi i sessi farebbero meglio a seguire i consigli dei domatori, e ad ignorare i comportamenti irritanti del partner». Poi, tutti liberi di sperimentare manuali e strategie ma non ditelo al vostro compagno. Nel migliore dei casi, come è successo ad Amy, ne farà tesoro e inizierà a sperimentarle su di voi. Nel peggiore, potrebbe (e come dargli torto?) non sentirsi a suo agio nel ruolo dell’orso ammaestrato. Un attimo di distrazione, e rischiate di trovarvi con un bel morso alla mano. O una gabbia vuota.

 

Gabriela Jacomella

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