DAL 6 AL 22 LUGLIO
Dolo, teatro e paesaggio si incontrano nell'”Isola della Meraviglie”
Dolo
Nell'”isola delle Meraviglie” il linguaggio del corpo si fonde con la parola, col teatro, la danza, l’acrobazia, la musica. I “groppi” di Tiziano Scarpa duettano con le inquietudini affettive di Marco Franzoso, le “scottature” del premio Ubu Maria Paiato(foto) si stemperano “tra i ricordi” della compagnia dei Miracoli, le clownerie acrobatiche dei 2Play si intrecciano al tango costruito da Naturalis Labor. Ed è proprio l’Isola Bassa, a Dolo, lembo di terra “incastrato” dalle acque del Brenta e popolato di case, rive, conche, calli, ponti, palazzi, antichi molini, a ritornare palcoscenico di una nuova «meraviglia». “Meraviglia” anno secondo, edizione 2006. Dal 6 al 22 luglio, infatti, lo Squero monumentale, i Mulini, l’ex Macello, piazza Cantiere e l’Antica Conca Due Mori di Dolo torneranno «luogo dell’attesa, della convocazione, della bellezza», come spiega Cristina Palumbo, ideatrice di un originale e curioso programma pensato proprio per costruire nuove geografie, percezioni e frequentazioni dello spazio urbano. «L’anno scorso, la “Nave Isola Bassa” è salpata verso rotte infestate di corsari, gli artisti – aggiunge – e gli artisti hanno modificato l’esperienza che uno spettatore può vivere soggiornando in questi spazi. Anche ora l’isola, la sua storia e il suo genius loci, diventano “soggetto drammaturgico”», anzi, «teatro e paesaggio creano una relazione inedita» da condividere con i cittadini-spettatori.Il programma – fortemente sostenuto dall’assessore alla cultura di Dolo Alberto Polo e dalla Fondazione Venezia (e realizzato in collaborazione con la provincia di Venezia, Arteven, Acm e Banca del Veneziano costo 60 mila euro) – è un mix di idee che si sottraggono alle logiche delle rassegne-vetrina spalmate un po’ dovunque. La musica “esplode” grazie alla vitalissima band di ottoni serba, Orkestar (6 luglio) e al gruppo di percussionisti guidati da Costantino Borsetto (16 luglio). La danza modella una dimensione fiabesca con i friulani Arearea guidati da Roberto Cocconi (15 luglio), ma soprattutto seduce con il tango costruito appositamente per piazza Cantiere dal coreografo Luciano Padovani di Naturalis Labor (“Le tango des survivants”) il 22 luglio, serata finale del festival che si chiuderà con una “milonga allo squero”. Il teatro punta sull’attrice-rivelazione polesana Maria Paiato che, rivisitando “Scottature” di Dolores Prato regala il nuovo “Non ho imparato nulla” (7 luglio) ma ci saranno anche i curiosi “Traghettatori di anime” Ilinx Machine ad accompagnare 4 spettatori alla volta, in auto, lungo le vie della città (14-15-16 luglio, meglio prenotarsi), e i veneziani dei Miracoli che si addentrano nel mito di Orfeo in “due stanze o tra i ricordi” (14 e 15). La parola diventa “performance” con Tiziano Scarpa, pronto a reinterpretare dal vivo il suo divertente pamphlet poetico “Groppi d’amore sulla scuraglia” (20 luglio) e con l’attore Giancarlo Previati, a tu per tu con le pagine dello scrittore padovano (ma nato a Dolo) Marco Franzoso in “Tu non sai cos’è l’amore” (8 luglio). Difficile «sfuggire alla meraviglia, unica e irripetibile» (parole di Giampaolo Fortunati, Fondazione Venezia) dell’incontro tra “creazione artistica” e natura del luogo. Soprattutto quando lo «stupore» nascerà dalle magie acrobatiche delle compagnie del “nuovo circo” 2Play e Teatro Glimt (13 luglio). Lo stupore delle “meraviglie” per ricercare “la meraviglia” della conoscenza. Di questi tempi è moltissimo.
Da Il Gazzettino online del 22-06-06
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