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Moira Orfei inaugura Biografilm 2006

Moira Orfei inaugura Biografilm 2006

E’ iniziata nel migliore dei modi la seconda edizione del Biografilm Festival. Grande è infatti risultata la partecipazione del pubblico ieri sera all’inaugurazione della manifestazione.
Dopo le proiezioni pomeridiane di Walt: The man behind the Myth, documentario sulla vita del celeberrimo Walt Disney, e del film in anteprima American Dreamz di Paul Weitz, la giornata è proseguita in attesa dell’evento principale, l’incontro con Moira Orfei. Un omaggio ad una donna che negli anni si è spesso trovata nelle vesti di un equilibrista, è proprio il caso di dirlo, tra Cinema e Circo, diventando sempre più icona italiana nel mondo. Alle 20 e pochi minuti, eccola arrivare presso le sale del Cinema Lumière e, accompagnata lungo il classico tappeto rosso dal direttore artistico Andrea Romeo, dirigersi verso la folla che fino ad allora la aveva attesa.

Non esiste inaugurazione che si rispetti senza un abbondante buffet, occasione anche per scambiare due chiacchiere con la protagonista della serata, che da subito si mostra emozionata per la quantità di gente giunta a spiare, potremmo dire, all’interno della sua carriera e della sua vita.
La serata continua, e tra conversazioni e brindisi inaugurali si giunge in sala, a vedere il documentario Amori e Fiori, anagramma originale della diva. Per le giovani generazioni, come del resto la mia, Moira Orfei è sempre stata associata al mondo del circo, ma le immagini mostrano come i film in cui ha lavorato, e soprattutto i registi con cui ha collaborato, rappresentano la crème del cinema italiano anni 60-70. Fare qualche nome a questo punto sembra obbligatorio. Basti pensare a Profumo di donna di Dino Risi, o a I due Mafiosi di Giorgio Simonelli con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, o ancora a Signore e signori di Pietro Germi. Sì, perché la Orfei ha preso parte a ben 47 film senza aver mai studiato recitazione, grazie ad una spiccata predisposizione naturale per il cinema e più in generale per le luci dei riflettori. Nei sessanta minuti del documentario si va oltre i poster che normalmente incontriamo per le strade, si scavalca per così dire l’icona per arrivare alla donna.
Un’inizio col botto quindi, che promette tante emozioni, curiosità e soprattutto film per i prossimi giorni.
Non ci resta che rubare le parole di bocca ad Andrea Romeo nell’augurare “buon festival a tutti”.
Da sottolineare:
La sigla del festival. Originale, goliardica e anche un po’ vintage.

Da fanaticaboutfestivals.it del 08-06-06

 

 

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