
COME AMPIAMENTE PREVISTO, LA STAMPA E LA TELEVISIONE NAZIONALE, HANNO DATO AMPIO RISALTO ALL’ INIZIATIVA “IL CIRCO IN UNA STANZA”.
QUI DI SEGUITO VI PROPONIAMO UNA RACCOLTA DI ARTICOLI
AV
Giornata con mogli e figli per i detenuti di Secondigliano
Il circo nel carcere è festa in famiglia
Show con clown e acrobati
Spettacolo prodotto ad hoc da Moira Orfei Tra le autorità anche Sandra Mastella
ANTONIO TRICOMI
Non è proprio il cielo in una stanza, ma qualcosa che gli somiglia. Cento detenuti del Centro penintenziario di Secondigliano, in compagnia di mogli e figli, hanno festeggiato ieri mattina la Festa del papà assistendo nella palestra del carcere a uno spettacolo prodotto ad hoc dal circo di Moira Orfei. “Il circo in una stanza” è il titolo, debutto di un tour che toccherà nei prossimi giorni il carcere di San Vittore a Milano e poi forse altri istituti di pena. Sul palco montato per l´occasione si alternano il clown , l´attore Salvio Simioli, i cantanti Diego Parisi e Alex De Benedictis, l´acrobata Priscilla Errani, il giocoliere Marco Maressa (una parte della manifestazione la si potrà seguire oggi su Raiuno nel corso di “Unomattina”). In prima fila il presidente del consiglio regionale, Sandra Lonardo Mastella, il capo del dipartimento amministrazione penintenziaria, Giovanni Tinebra, la direttrice del Centro penintenziario di Secondigliano, Laura Passaretti. Ma soprattutto, seduti alle loro spalle in platea, giovani padri raggianti abbracciati ai loro bambini e alle loro compagne. Lo spazio settimanale dedicato all´incontro con le famiglie si è dilatato, da una a due ore. Nessun vetro di parlatorio a dividere i padri dai figli, ma la possibilità di stare seduti vicini a vedere uno spettacolo. La chiamano magìa del circo ed eccola qui.
«Quando ci hanno detto quello che sarebbe accaduto oggi abbiamo ovviamente accolto la notizia con piacere», dichiara Gaetano Lanzone, detenuto 29enne che segue le evoluzioni di clown e giocolieri accanto alla moglie Maria e al figlio Mario. «Unica preoccupazione, che il circo avrebbe tolto tempo al colloquio. E invece no, al contrario abbiamo avuto anche più tempo per stare con i nostri cari. Speriamo ci siano altre occasioni come questa». Il clima gioioso non distoglie don Raffaele Grimaldi, cappellano del carcere, da qualche riflessione più malinconica. «Il circo offre ai detenuti un respiro di libertà, la massima aspirazione di tutti quelli che sono chiusi qui dentro», afferma il religioso. «Andare al circo è la classica cosa che si fa da piccoli assieme ai genitori, bello e giusto ricreare quell´atmosfera. Fatta salva però la nobiltà di manifestazioni come questa, occorre anche dire che spesso i carcerati, una volta scontata la pena, fuori di qui non trovano quasi mai una degna accoglienza. Oggi in questa sala abbiamo un centinaio di detenuti piuttosto giovani, colpevoli di reati minori. Come loro cappellano non posso fare a meno di chiedermi: troveranno calore e speranza una volta usciti dal carcere? O l´ambiente che c´è fuori li costringerà in qualche modo a tornare?».
Ma stamattina la festa è tutta per loro e per i loro cari. «Lasciamo che per un giorno l´innocenza dei bambini prevalga sulle colpe degli adulti», dicono Vincenzo Lo Cascio e Marco Santoro del Dipartimento amministrazione penitenziaria di Roma, ideatori dell´evento. L´atmosfera è tale che , nel rivolgere il suo saluto ai grandi come ai piccoli, si dice «costretta a leggere» per non tradire l´emozione. «Sono orgogliosa per l´opportunità, offerta ai bambini assolutamente incolpevoli, di rafforzare i propri affetti, favorendo anche il contatto fisico. Spero che i detenuti che non sono presenti capiscano che non era possibile estendere l´invito a tutti. Chiedo ai bambini di spedire pensieri e poesie agli artisti di Moira Orfei che con entusiasmo hanno aderito al nostro invito. E spero che incontri come questi possano produrre anche altri risultati, come la scelta di non commettere più azioni illegali, tenendo conto delle sofferenze che queste possono causare ai propri figli».
Poi la parola passa agli artisti, non prima che in sala vengano distributi biglietti omaggio per gli spettacoli che Moira Orfei terrà a Napoli a fine anno. C´è Devis, il clown garbato e sobriamente vestito che “governa” le risate del pubblico come un direttore d´orchestra. C´è il cantante Diego Parisi che, in versi e musica, rende omaggio agli eroi del circo. Priscilla e Marco che danno vita, nel limitato spazio del palcoscenico, all´impeccabile eleganza dei giochi d´acrobazia. I bambini seguono tutto con gli occhi sgranati e i genitori non sono da meno. Ma l´applauso più convinto è per l´attore Salvio Simioli, tra gli interpreti del film di Marco Risi dedicato a Maradona, “La mano di Dio”. La poesia che recita fa così: «´O pate è ‘o pate/nun se po´ maje lamentà cu´ nisciuno/ha da essere sempe forte/ ha da fa´ ‘o pate»
Da Repubblica del 22/03/06
Mattino, Il (Area Metropolitana)
“IL CIRCO FA TAPPA IN CARCERE I FIGLI RIABBRACCIANO I PADRI“
SECONDIGLIANO
Il circo fa tappa in carcere i figli riabbracciano i padri
Il tour degli Orfei per 1500 detenuti un giorno di festa
Il circo in una stanza? Le magie diventano possibili: anche se sei in un carcere ma hai l’opportunità di stringere tra le braccia il tuo bambino e ridere alle scomposte evoluzioni di un clown. Non è forse vero che nella celebre canzone cantata da Mina l’amore fa apparire il cielo in una stanza? E mutuando in parte il titolo dalla canzone, Moira Orfei presenta in anteprima nell’istituto di pena di Secondigliano la manifestazione proposta dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e che sarà ripetuta in ogni città dove c’è un carcere. Così il teatro dell’istituto diventa terreno d’incontro per padri detenuti, mamme e figli: come per incanto spariscono i muri che sembrano prendere l’aspetto di un tendone e davvero accade quello che avviene in ogni tendone da circo: bambini che fanno tutto il chiasso possibile, che si aggrappano al collo dei genitori, felici di trascorrere momenti di piena gioia, nella speranza che si possano ripetere al più presto. «È un’iniziativa – dice Giovanni Tinebra, capo del Dipartimento – per venire incontro alle famiglie, in un certo senso in questo modo vogliamo dire che va sempre salvaguardata la dignità delle persone». Senza dimenticare, osserva la direttrice del carcere Laura Passaretti, «che la detenzione dei padri è una punizione anche per i figli che si vedono privati del papà»: i 1500 detenuti incontrano le loro famiglie una volta a settimana. E la presidente del Consiglio regionale, Sandra Lonardo, offre cioccolatini ai bambini che in questa occasione hanno modo di celebrare la festa del papà, appena trascorsa. Moira Orfei, in collegamento telefonico da Catania, promette che «Il circo in una stanza» non sarà una manifestazione una tantum: quello di Napoli sarà un appuntamento fisso quando i papà dovranno celebrare la loro festa. ca. ma.
Da Il Mattino di Napoli del 22-03-06
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