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Stampa: “Circo, animali divisi dai diritti “

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CORDENONS Passa in Consiglio la “carta” delle tutele. Però le bestie da spettacolo non sono vietate
Circo, animali divisi dai diritti
Mentre nel confinante territorio di Pordenone solo manifestazioni “corrette”

Cordenons

Dista solo qualche centinaia di metri dal confine con il comune pordenonese la sede di via Maestra, dove abitualmente si insedia il circo a Cordenons. Una distanza da niente, si può dire, ma che a un animale potrebbe cambiare la vita. Sì, perché i regolamenti comunali che tutelano le bestie nei due comuni – quello di Cordenons è stato approvato ieri in consiglio – sono diversi. Mentre la “carta” in vigore nel capoluogo vieta l’utilizzo degli animali nel circo, quello previsto in territorio cordenonese lo consente. Un fatto curioso se si pensa che, spostandosi di pochi metri, il trattamento degli animali viene gestito in maniera opposta.

Come se essere un animale a Pordenone sia diverso che esserlo a Cordenons. Così sarà preparato anche il pubblico circense che saprà cosa aspettarsi di vedere: il circo tradizionale con tanto di scimmiette e belve feroci addomesticate, oppure saltimbanchi oggi tuttofare che sostituiscono anche lo spettacolo degli animali.

«Il documento ha spiegato l’assessore all’ambiente Eligio Grizzo – tutela la vita in tutte le sue manifestazioni e nello stesso tempo favorisce la presenza degli animali nel proprio territorio, quale elemento fondamentale dell’ambiente. Tuttavia il circo è un elemento che fa parte della società di oggi, utilizzando gli animali in maniera non violenta o coercitiva». Intanto il documento approvato ieri considera nel minimo dettaglio la maggior parte delle specie, per le quali vengono indicate modalità di detenzione, trasporto, esposizione e vendita. Si parte con i cani, per i quali viene ribadita la necessità di utilizzare il guinzaglio nei luoghi pubblici, oltre a prevedere l’obbligo di munirsi di paletta e sacchetto durante il passeggio e quello di esporre su cancelli o porte il cartello attenti al cane. Per quel che riguarda i gatti, il Comune individua, disciplina e tutela le cosiddette colonie feline, cioè gruppi di gatti che vivono in libertà in un certo territorio. Altrettanto dettagliata la cura di cavalli, per i quali vengono protette le fasce deboli di anziani e malati. Mentre per le specie acquatiche si dice che dovranno essere tenute possibilmente in coppia. Tutelate anche alcune specie di insetti perché parte integrante per l’equilibrio del territorio come api, farfalle, grilli, cicale e libellule.Il regolamento definisce pure le punizioni per i trasgressori delle nuove disposizioni. Multe salate che vanno dai 300 ai 2mila e 100 euro per casi quali abbandono, avvelenamento o addestramento con l’uso della violenza o per combattimento.

Stefania Del Zotto
Mercoledì, 28 Dicembre 2005 – Il Gazzettino on Line

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