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Ranieri: «Il circo mi riporterà al cinema»

Massimo Ranieri, è meglio perdere la passione o perdersi nella passione? «Assolutamente perdersi nella passione. Qualunque passione sia. In amore come nel lavoro. Mi sono sempre comportato così. E finora mi è andata bene, anzi benissimo». Presentatore, attore, regista, cantante, autore, chi è davvero Massimo Ranieri? «Un semplice operaio che ha attraversato molti linguaggi dello spettacolo. Ho cominciato a fare il cantante poi l’attore e via via fino a fare il regista del lirico. È comunque tutto il mondo dello spettacolo che mi affascina e mi ha sempre affascinato. Sin da quando, ragazzino, percorrevo le strade e i vicoli della mia città. Forse Napoli mi ha regalato anche questo amore per il mondo dello spettacolo che intendo non lasciare mai». «A così grande», lo spettacolo che sta portando in giro, sarà un grande successo? «Il pubblico viene anche d’estate. A Santa Severa come a Marina di Pietrasanta. Una soddisfazione bellissima. Un pot-pourri di canzoni napoletane. La napolenità al centro della musica e delle parole. Uno spettacolo al quale ho dato tantissimo e che mi sta dando davvero tanto». Le piace Napoli? «Napoli è, è stata e sarà sempre la mia città. Non solo perché ci sono nato. Napoli mi ha regalato artisticamente tutto quello che sono. Gli odori, i sapori, la tradizione di una grande città. Una città spesso maltrattata dai mezzi di comunicazione». E il cinema? «Ho fatto tanto cinema. C’è stata qualche pausa. Sto girando un film nei panni di un circense. Una pellicola interessante per la regia di Luca Verdone». Cosa vorrà fare da grande? «Purtroppo sono già diventato da qualche anno molto grande. Anche se amo giocare nella vita e nel lavoro come quando avevo vent’anni. Ringrazio la vita per quello che mi ha regalato. Ho fatto tanta gavetta ma sono stato ben ricompensato». E la vita privata? «La vita privata appartiene a me e alle persone che amo e che mi vogliono bene. E sono qualche volta anche un po’ geloso della mia privacy. Comunque conduco una vita del tutto normale. Come tante persone. Il lavoro occupa molto spazio nella mia vita. Non amo raccontare le mie emozioni intime. È una sorta di pudore nei miei confronti e nei confronti degli altri. Amo la vita in genere. Cerco di comportarmi in maniera corretta con tutti. E penso sempre che col cuore, oltre che con la mente, si vince».

 

Da Il Tempo del 08-08-05

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