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E’ MORTO ALFREDO RASTELLI

E’ MORTO ALFREDO RASTELLI

Se n’è andato stanotte quello che abbiamo senza alcuna esagerazione definito “un clown che ha fatto la storia”. Alfredo Rastelli, di 83 anni, ha senza dubbio fatto la storia del circo. Una vita sulle piste e sui palcoscenici di tutto il mondo, dalla segatura al ghiaccio. Una famiglia quella dei Rastelli decisamente fuori dal comune per quanto riguarda il mondo del circo. Una famiglia che sarà ricordata per il più grande giocoliere mai esistito (Enrico Rastelli), ma anche per la più fortunata e popolare formazione di clown musicale che l’Europa abbia mai avuto, al punto da essere un esempio, un modello per tutte le formazioni successive che hanno attinto a piene mani dal loro ricco repertorio.

Alfredo era da tempo malato e nel 2000 aveva simbolicamente dato l’addio alla pista durante gli spettacoli del 24° Festival di Monte Carlo durante il quale ricevette un personale premio della Famiglia Reale per la sua brillante carriera. La malattia lo aveva già indebolito, ma Alfredo continuava a lavorare nei parchi o durante l’inverno a fianco dei proprio figli. Ha continuato fino all’estate scorsa. Il fisico non gli consentiva più di correre e presentare tutti i trucchi della loro elettrizzante entrata comica, ma l’appuntamento con il pubblico non lo voleva saltare, e tantomeno il momento del trucco e della musica. Magari non poteva più suonare i grandi strumenti a fiato, ma al violino o alle concertine non voleva rinunciare e già stava provando nuovi pezzi meno pesanti da suonare per continuare a lavorare non appena si fosse ripreso.

Lo scorso anno ci capitò di incontrarlo a Fiabilandia e non ci siamo lasciati scappare il piacere di sentirlo raccontare gli aneddoti di una vita tra piste, camerini, riviste sul ghiaccio, varieté e circhi. Lo ascoltammo per alcune ore e con il microfono sul tavolo cercammo di farci raccontare i fatti salienti di una vita affascinante. Con la sua voce affaticata, ma dolce, ci parlò della sua infanzia, gli approcci con la musica, il suo essere nato “di contrabbando” non appena il volo su cui viaggiava sua madre era atterrato a Parigi. Ci raccontava del periodo della guerra, le peripezie per incontrare la sua fidanzata, ci ha parlato di quel fidanzamento e del suo amore e ci commosse per i suoi modi di fare e i sentimenti forti e vivi ancora oggi come se quei sessant’anni non fossero mai passati e quell’amore fosse appena sbocciato.

Cercando di non disperdere nulla di quel suadente racconto trasformammo quella chiacchierata nel parco di Fiabilandia in un’intervista fiume sulla rivista IN CAMMINO di cui siamo fieri (oggi più che mai) di occuparci. Sapendo delle sue condizioni di salute un po’ precarie facemmo di tutto per fare un lavoro come si doveva. Ricevemmo varie fotografie anche da amici all’estero. Sfogliammo programmi e il figlio Oreste ci aiutò a mettere insieme i tasselli mancanti di un racconto che starebbe stretto in un libro di 300 pagine.

La rivista è uscita nel mese di aprile e per qualche settimana abbiamo cercato di rintracciare Alfredo per fargliela pervenire. Ci siamo riusciti settimana scorsa dopo una telefonata al figlio. Così tre giorni fa è partita una busta con un paio di copie indirizzata al Signor Alfredo. Ieri gli è arrivata. Come ci ha raccontato Oreste, il padre ne era felice: 9 pagine di foto e storia. Le sua frasi, la sua vita. La vita di un uomo che ha fatto la storia. E che dopo averla letta sulla carta stampata è andato a dormire, probabilmente con il cuore contento. Dopo due ore è spirato. Serenamente.

Maurizio e Dario

 

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