IL CIRCO DI CESARE TOGNI
Chi come me ha superato la fatidica vetta dei trent’anni non può fare sicuramente a meno di ricordare il glorioso Circo di Cesare Togni che per tutto il corso degli anni ’80 si era imposto per strutture e qualità dello spettacolo come uno dei più importanti a livello europeo. “Il colosso dei circhi Italiani”, cosi si presentava nei manifesti che annunciavano la sua venuta in città, ed i fatti non lo smentivano di certo: 3 piste un mastodontico chapiteau blu sorretto da ben 8 antenne (che spesso specie nei centri di provincia incontrava diverse difficoltà a reperire aree adeguate per l’installazione) che poteva ospitare la bellezza di 5000 spettatori un fornitissimo parco zoo con elefanti, tigri, cavalli ed animali esotici oltre un centinaio tra automezzi e container e persino due treni speciali. Vedere arrivare il Circo di Cesare Togni era già di per se uno spettacolo: personalmente ricordo ancora molto bene quando la lunga carovana di carrozzoni si presentava ad Arezzo, era tra l’altro uno dei pochissimi complessi di grandi dimensioni a fare abitualmente tappa in città, e assediava l’immensa area dell’ex Foro Boario di Pescaiola (al tempo la piazza deputata ad ospitare gli spettacoli viaggianti) innalzando quel tendone che sembrava senza fine e alimentava i sogni di noi bambini. Dopo un decennio glorioso poi la crisi del mondo circense, acuita da balzelli tributari, carenza di spazi nelle città, comuni che negano le piazze agli spettacoli con animali, mancanza di finanziamenti e velleitarie quanto insensate proteste animaliste, finì per toccare anche un complesso colossale come quello di Cesare Togni: dapprima costretto ad un ridimensionamento, che lo portò a snellire le strutture abbandonando le storiche 3 piste, ed infine alla chiusura nel 1994 (interrotta solo da una breve riapertura nel ’98 in società con la famiglia Rossi) con conseguente emigrazione in Svezia della famiglia che andò ad operare presso il Circo Scott per poi rientrare in Italia aggregata all’Americano di Flavio Togni. Oggi però le cose sembrano destinate a cambiare: grazie alla nascita di una società tra la famiglia Togni e quella di Vanes Rossante, che negli ultimi due anni ha portato in tournée con grande successo il Circo di Mosca, il glorioso complesso ha finalmente riaperto per la gioia di tutti gli appassionati. Il nuovo Cesare Togni, che usufruisce delle strutture modernissime della famiglia Rossante offre uno spettacolo di altissima qualità (ancora in via di completamento) presentato da Ricky Piller che prevede:
Troupe Alex, piramidi equestri
Jones Togni, elefanti
Dayana Togni, ballerina a cavallo
Elvio Togni, cavallo comico
Flying Valeriu, trapezio volante (la troupe è composta da due uomini e due donne)
Desireè, verticali
Mirella trapezino
La “sirenetta”, mano a mano
Adrian e Mirela Valeriu sostenuto aereo
Valeriu/Togni, tessuti
Larry Rossante, cani boxer calciatori
Larry Rossante, trampolino elastico
Filippo e Cirillo, riprese
Il debutto nazionale si è tenuto, con grandissimo consenso di pubblico, lo scorso 31 marzo a San Bonifacio, grosso centro della provincia di Verona, in seguito il circo si sposterà nel vicentino e quindi in Trentino dove trascorrerà tutta l’estate. Purtroppo questa pare essere soltanto una riapertura temporanea destinata a concludersi ad ottobre in coincidenza con la ripresa della tournée autunnale del Circo Americano, da parte nostra però vogliamo augurare il più sentito “in bocca al lupo” al Circo di Cesare Togni ed auspicare un rapido ritorno ai fasti di un tempo che magari induca i titolari a riprendere stabilmente le rappresentazioni..
Lucio Piccioli 03-04-05
dal giornale internet www.findit.it
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