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Stampa: Il mondo in ansia per il Principe Ranieri

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Domenica 27 Marzo 2005

 

IL SOVRANO TRA LA VITA E LA MORTE. I bollettini non lasciano più speranze. Tutti i parenti al capezzale
Sudditi in attesa di un lutto
«Ranieri si sta spegnendo». Benedizione speciale anche da Giovanni Paolo II

 

 

 

Parigi. Ora è solo il tempo della preghiera, da recitare a mani giunte e con gli occhi rivolti a quella bandiera che sventola sul pennone più alto del Palazzo del Principe, sulla Rocca. E pregano a Montecarlo che quel drappo non venga calato a mezz’ asta, perchè così annuncerebbe la morte del loro sovrano, il regnante più anziano d’ Europa. Il principe Ranieri è fra la vita e la morte. E la speranza ormai è un fuscello cui tutti stentatno ad aggrapparsi. I medici, del resto, hanno già parlato: le sue speranze di vita sono «estremamente» deboli. «Il principe è nei pensieri di tutti i fedeli – dice il sacerdote della cattedrale di Monaco, padre Philippe Blanc – ed è presente nelle loro preghiere durante questi giorni santi».
A Ranieri è giunta anche la «benedizione particolare» di Giovani Paolo II. Il Papa – ha scritto il cardinale Angelo Sodano in un messaggio al principe – «si unisce a Sua altezza con il pensiero e la preghiera, esprimendo auguri calorosi per la sua salute». «Affidandola all’ intercessione della Vergine Maria, il Papa – prosegue il messaggio – chiede al Signore di darle il conforto e il sostegno della sua grazia». Dopo i bollettini medici di ieri, con l’ annuncio della «prognosi riservata» e di «condizioni di salute preoccupanti», quello di ieri mattina, emesso poco dopo mezzogiorno, ha spazzato via illusioni e quasi tutte le speranze. «Lo stato di salute di Sua altezza serenissima, principe Ranieri III – questo il testo del comunicato diffuso dal Palazzo del Principe – non cessa d’ aggravarsi. Malgrado le cure più appropriate e il controllo dell’ infezione broncopolmonare, le funzioni cardiache, polmonari e renali si deteriorano progressivamente. La prognosi resta estremamente riservata».

 

 

 

Ieri pomeriggio anche due dei nipoti del principe, Pierre, di 17 anni, e Andrea, di 20, figli di Carolina, sono arrivati al capezzale del nonno, ricoverato da martedì al Centro cardiotoracico di Monaco. Non si sa se all’interno dell’ ospedale siano presenti anche altri nipoti di Ranieri.Più tardi, dall’ ospedale, è uscito il cappellano della famiglia Grimaldi, Cesar Penzo. Aveva, anche lui, le lacrime agli occhi.
Accanto a Ranieri ci sono i tre figli, il principe ereditario Alberto, Carolina e Stephanie.Ieri sera Alberto e Carolina erano apparsi al balcone del Palazzo del Principe per assistere al passaggio della processione del Venerdì Santo (nella foto), guidata, come tradizione, da una quarantina di membri della Arciconfraternita dei Penitenti neri della Misericordia. Accanto a Carolina il marito Ernst Auguste de Hannover.
È la Pasqua più triste e più silenziosa per i sudditi del Principato. Anche i numerosi turisti sembrano avvertire la gravità del momento. Giù, nel porto, intanto, si posizionano le emittenti di tutto il mondo, con furgoni ed antenne paraboliche. La messa di Pasqua sarà celebrata stamane nella cattedrale, dall’ arcivescovo, monsignor Bernard Barsi. Già ieri la chiesa era affollata da monegaschi e turisti venuti a raccogliersi sulla tomba della principessa Grace, morta nel settembre del 1982. Un evento che ha segnato profondamente la sua vita, facendolo diventare il principe vedovo. E in cattedrale, domani, una preghiera gli sarà dedicata, come accade ogni domenica dal 1949, quando Ranieri, allora ventiseienne, diventò sovrano.
Regnante più anziano d’ Europa, Ranieri, che ora ha 81 anni, ha conosciuto cinque papi, sette presidenti della Repubblica francese, lo Stato con cui Monaco «sovrano ed indipendente nell’ ambito dei principi generali del diritto internazionale» ha delle «convenzioni particolari», secondo la Costituzione del 1962, modificata nel 2002. Ma un sovrano particolare. Ranieri ha detto di essere «probabilmente l’ ultimo capo di Stato a poter riconoscere i propri amministrati per strada». Nel 2004 Monaco aveva 32.000 residenti, di 122 nazionalità, fra i quali più di 9.200 francesi, 5.500 italiani e soltanto 7.676 monegaschi. Appassionato di calcio e soprattutto delle magie del circo, ha anche detto che «se non fosse stato principe avrebbe essere un domatore.

 

Da L’Arena del 27/03/05

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