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Stampa: La Lav contro il Circo di Moira Orfei a Viterbo

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Martedì 8 Marzo 2005

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DIETRO IL TENDONE

 

La Lav: «Nel circo di Moira Orfei come vengono tenuti gli animali?»

 

 

 

 

 

 

 

Come vivono gli animali del circo? Hanno vasti spazi liberi, vasche in cui immergersi completamente, sono lasciati senza catene o costrizioni di vario genere? La domanda se la pone la Lav che vuole ottenere dal Comune di Viterbo una copia della documentazione che gli Orfei devono presentare come accompagnamento per gli animali che lavorano nel loro circo.
«Come associazione – dice Christiana Soccini – speriamo che il Comune abbia la compiacenza di assecondare il diritto d’accesso agli atti. In questo caso si tratta del noto Circo Orfei che nei giorni scorsi anche a Roma ha incontrato non pochi problemi per ottenere il permesso di andare in scena proprio in relazione alle incongrue modalità di detenzione degli animali».
Esistono infatti anche in Italia, e ormai da alcuni anni, dei criteri stilati da una commissione tecnica interministeriale che indicano le strutture minime necessarie per garantire un’accoglienza dignitosa e rispondente ai loro bisogni etologici. E siccome non è facile rispondere a queste richieste, molte imprese giovani e soprattutto attente all’evolversi dei gusti della società, investono soprattutto sulla professionalità degli artisti e sul recupero dell’arte circense con bravi giocolieri e saltimbanchi.
«Per esempio – continua la rappresentante della Lav – il canadese Cirque du soleil è un caposcuola del genere e riesce a riempire le piazze di moltissime città contribuendo a valorizzarle con spettacoli di stupefacente qualità artistica mettendo in moto una macchina che, peraltro, impiega centinaia di persone».
I canadesi, in effetti, hanno creato dal nulla anche un gran numero di festival dove scenografi, ballerini, funamboli, giocolieri, attori, registi, tecnici, pittori e musicisti hanno dato il meglio di sé, divertendo migliaia di spettatori e fornendo una valida alternativa per livelli qualitativi e occupazionali a quel circo che non vuole oppure non sa rinnovarsi.

Abi M.

Il Messaggero, 08-03-05

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