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30/4/2004: IL DEBUTTO DEL SOLEIL A MILANO, secondo l’inviato del Gazzettino On Line

IL DEBUTTO DEL SOLEIL A MILANO, secondo l'inviato del Gazzettino On Line

Milano – NOSTRO INVIATO. Dopo vent’anni finalmente il Cirque du Soleil è arrivato in Italia. Nato in Canada nel 1984 grazie al supporto del governo del Quebec, il progetto di una compagnia di spettacolo che riunisse i vari aspetti del teatro del circo acrobatico e della danza è diventato un fenomeno mondiale e un grande business. Sono nove gli spettacoli itineranti attualmente in programmazione a cui si aggiungono le quattro installazioni fisse attualmente proposte a Las Vegas e a Disney World di Orlando, Florida. I motivi di una così lunga assenza dall’Italia – spiega David Zard che ha curato allestimento e promozione di questo evento – sono essenzialmente economici. “Tenere lo spettacolo un mese su una piazza costa due milioni di euro”. L’investimento quindi ha bisogno di notevoli garanzie di successo. E in questo caso le premesse sono favorevoli. Sessantamila biglietti venduti prima ancora dell’innalzamento dell’apposito teatro tenda alto 17 metri “Grand Chapiteau” in piazzale Cuoco a Milano, testimoniano che la gente ha colto il senso dello spettacolo e si è incuriosita prima ancora dell’inizio dell’avventura.Dopo aver offerto un assaggio televisivo durante il festival di Sanremo, il Cirque du Soleil è venuto a Milano a proporre “Saltimbanco”, il più antico degli spettacoli attualmente in programmazione. Ideato nel 1992, è sin dal nome un omaggio agli artisti di strada di una tradizione che ha in Italia un notevole patrimonio di storia. Ideato e diretto in origine da un regista italiano, Franco Dragone, “Saltimbanco” vede alternarsi in scena fino a cinquanta artisti, inscenando undici numeri collegati a cornice dalla presenza di un attore-clown-mimo, Jesko Von Den Steinen, di scuola strehleriana elegato alla commedia dell’arte, che colega le scene e si occupa anche del pubblico, scegliendo vittime casuali. Dopo una prova generale pubblica mercoledì, ieri lo show ha aperto ufficialmente i battenti davanti a una platea piena di vip, tra cui lo stilista Cavalli, Bobo Vieri, Simona Ventura, Giorgio Armani, Naomi Campbell, David Coulthard e numerosi altri nomi dello spettacolo, della cultura e dello sport. Ciò che differenzia il Cirque du Soleil da qualunque altro progetto, è la sua multimedialità. E’ una grande fiera dell’intrattenimento e delle abilità circensi, ma è concepito come uno spettacolo teatrale, un musical acrobatico sorretto dalla musica (dal vivo) di una apposita band jazz-rock in maschera, e che si muove seguendo il ritmo e le coreografie di danza contemporanea, cercando insieme di stupire, ma anche di disegnare forme con i corpi e il loro movimento, usando una lingua non lingua fatta di fonemi rubati all’arabo, allo svedese, al tedesco, all’esperanto, e utilizzando sonorità che spaziano dalla lirica al jazz, dall’elettronica al rock blues, cercando di ricreare lo spirito sonoro della metropoli. Il tutto è reso ancor più efficace da costumi coloratissimi ed estrosi, dai movimenti coordinati delle masse di attori e dalla cura per il particolare che tocca perfino la sciarpa abbandonata in volo da un’acrobata che sta volando a dieci metri dal suolo e che fa parte di una coreografia secondaria, raccolta al volo mentre l’artista sta planando dalla parte opposta del palco circolare a due livelli. Il fil rouge di “Saltimbanco” è un bambino, piccolissimo acrobata in tutina bianca, che si trasforma presto crescendo ed esplorando la sua identità, quadro dopo quadro. Entrato in scena dopo che i clown hanno a lungo scherzato con il pubblico sulle gradinate circolari, il piccolo Maxsim Vintilov diventa il protagonista delle sculture viventi create dai genitori acrobati Andriy e Oxana, ma la scena si complica subito per i pali cinesi su cui salgono fino a sedici acrobati dai movimenti sincronizzati a sfidare ogni legge di gravità, mentre sul palco strisciano alla maniera dei Momix, attori rettili e altri colori vengono dagli artisti che creano scene alternative alla danza volteggiante sui pali. Ritmo, danza, acrobazia: è sempre un portare all’estremo le capacità del corpo umano con grande eleganza e incredibile abilità. La colorata equilibrista Xia Jie cammina sulla corda, sale a dodici metri e danza sull’unica corda, saltando o percorrendola in monociclo, col suo ombrellino sgargiante, e poi ancora il giocolieri e danzatrici con le bolas per un inedito tiptap.Le acrobazie circensi sono tutte presenti e trasformate in arte. Il doppio trapezio delle sorelle Bazaliy, che creando nell’aria giochi di forme e ardite composizioni in movimento, e i corpi da ginnasti di Andrezej Piechota e Tomasz Wlezien che si uniscono in un gioco di muscoli e di equilibri che sembra una lenta danza rituale.Splendido il gioco etereo dei volteggi aerei di quattro angeli acrobati sostenuti da elastici, divertente e colorato il gioco finale, molto teatrale, costruito sull’antico gioco infantile del “diabolo” mentre i vari quadri sono arricchiti da costumi, macchine, coreografie per due ore di piacevole divertimento e stupore, adatto ad ogni palato ed età. Lo spettacolo resterà a Milano con rappresentazioni pomeridiane e serali fino a fine maggio. In autunno si sposterà a Roma, appena sarà trovata un’area adatta. Ed è probabile che “Saltimbanco” sia solo l’avanguardia di una serie di spettacoli che il Cirque porterà anche in Italia, paese dove – dice Von Den Steinen – “se dappertutto vedi un gruppo di attori davanti a mille spettatori, qui hai l’impressione di trovarti con un gruppo di attori sul palco e qualche migliaio di attori tutt’attorno”. Giò Alajmo

Salerno (Italy) – 30 April 2004 – 15:59:45

 

 

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