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14/03/2004: Circo-vagando: esposizione di quadri sul circo a Firenze: tele e inaugurazione

CIRCO-VAGANDO: inaugurazione 16/03/2004
Circo-vagando: esposizione di quadri sul circo a Firenze

 

Inaugurazione venerdì 27 marzo 2004, ore 18.00
Biblioteca Comunale, San Casciano Val di Pesa – Firenze

Saranno gli spazi della Biblioteca Comunale di San Casciano ad ospitare Circo-vagando, la personale del Maestro Giancarlo Bellisini che sarà inaugurata venerdì 27 marzo. Dopo l’esposizione del Palazzo Pancrazi di Barga (Lucca) e le due mostre fiorentine tenute al Palagio di Parte Guelfa e all’Università Europea, la ricerca artistica di Bellisini affronta una tematica nuova: il circo. La precarietà di un mondo in continuo girovagare, tra acrobati, clown, trapezisti, domatori e saltimbanco, è immaginata dall’artista con esuberanza materica. Il gesto pittorico di Bellisini è attualmente attratto dalla cromaticità di questo universo circense, dall’incessante mutevolezza scenografica nella quale le sue dinamiche si evolvono. L’evento, realizzato in collaborazione ad Allegri Spazio Arte, raccoglie circa venti dipinti ad acrilico e smalto su tela e quasi tutte dalle grandi dimensioni. In esposizione anche una composizione di disegni a china e tecnica mista: anche gli stessi bozzetti preparatori svelano la padronanza segnica di Bellisini, l’atto col quale la materia si trasforma in immagine, fissandosi sulla tela. Giancarlo Bellisini Circo-vagando a cura di Marta Casati

27 marzo – 12 aprile 2004
Biblioteca Comunale Via Roma, 37San Casciano Val di Pesa – Firenze
Orari: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 15 alle 19
Sabato dalle 17 alle 19.30, domenica e festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30 Ufficio Stampa: artoutofthewalls@hotmail.com , Tel./fax: 055 2340940, 333.3380538

Circo-vagando: il metamorfico girovagare

PRESENTAZIONE

Ne puoi sentire gli schiamazzi, le urla. Applausi e grida di gioia. Gli spettatori: hanno assistito e creduto di esser parte alla creazione che il circo li ha donato. C’è quasi la presunzione di aver colto quanto fosse possibile, certo che negli occhi quelle perizie stiano ancora volteggiando. Le luci si spengono, gli scenari si abbassano. Andandosene, il tentativo è quello di intrappolare immagini,  suoni,  in un contenitore non capace di un tale sforzo.

Bellisini no. L’artista ha capito quale sia l’inizio del racconto, quando la storia avrà inizio, il momento dal quale la narrazione si svilupperà. Ha in sé la consapevolezza che l’imitare un universo in divenire sarebbe opera fatua. Lascia che il racconto proceda da solo, tra mutevoli trasformazioni e cambi di scena.

Permette che il viaggio continui.

Bellisini trasmette nel dipinto un senso di irrequietudine, tormentosa ricerca, destinato ad evolversi e mutare. Il colore  è fissato sulla tela per mezzo del disegno, linea costruttrice, architettonico fluire. Gli scenari sono gestiti sulla bidimensionalità della superficie con partecipata arguzia. Lo spazio è indagato attraverso la composizioni di piani, direttrici che visualizzano personaggi colti nel loro modus operandi. I sorrisi dei clown, le contorsioni degli acrobati, l’intraprendenza dei domatori così delle loro fiere: turbinio di forme, intreccio di luci. I giullari e i saltimbanchi sono ricoperti dalla veste cangiante del colore.

A Bellisini non interessa l’immediata approvazione, non attribuisce all’opera una funzione retorica o celebrativa. Conosce le proprie creazioni, l’ambiente in cui gli attori si muovono.  I suoi personaggi non si preoccupano di chi li stia osservando, se siano apprezzati o avvolti dagli applausi. Vivono del loro universo, in perenne movimento. Un viaggio che sembra non terminare mai.

Marta Casati

Salerno (Italy) – 14 March 2004 – 00:43:51

 

 

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